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“Gufi o allodole?”

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Non è stato Benjamin Franklin a inventare l’ora legale!

Gufi o allodole? – Cosa sono e come funzionano gli orologi circadiani, Rodolfo Costa, Sara Montagnese, Il Mulino. C’è chi anticipa sempre la sveglia e chi invece ogni volta che deve alzarsi dal letto preferirebbe morire perché quel trillo lo sorprende come un secchio d’acqua gelida sotto il sole cocente d’agosto, c’è chi non si fa problemi a tirar tardi e chi invece già all’imbrunire inizia a sbadigliare: è un questione di ritmi, ognuno ha il suo. Ma cosa c’è alla base di questo sistema di regolazione? Questo volume lo spiega, con lapidaria chiarezza. Interessante.

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“Una giornata nera”

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Ora bisogna chiamare i soccorsi. Forse non è troppo tardi.

Una giornata nera, Aldo Costa, Marsilio. È un disastro, un vero e proprio disastro, da ogni punto di vista. Non si può definire altrimenti quella che doveva essere una breve vacanza, organizzata per ritrovarsi, e nella quale invece niente sta andando per il verso giusto: lui e lei sono sempre più distanti. Per giunta l’afa è insopportabile, la strada corre tortuosa a picco sulla scogliera, non c’è un angolo per fermarsi. D’un tratto una costruzione: parcheggiano, e sperano in un attimo di ristoro. Non sanno che invece stanno per essere catapultati nel bel mezzo di un paradosso escheriano: con maestria sopraffina Aldo Costa tesse un thriller psicologico raffinato, irresistibile, semplicemente, ammesso e non concesso che l’avverbio sia adeguato, perfetto. Monumentale.

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“Questa è l’America”

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Ci sono zone della California in cui l’economia cresce a tassi pari a quelli cinesi…

Questa è l’AmericaStorie per capire il presente degli Stati Uniti e il nostro futuro, Francesco Costa, Mondadori. È il paese delle grandi contraddizioni, delle opportunità, della libertà, che si prepara a vivere le nuove elezioni presidenziali, che con ogni probabilità porteranno a una sonora riconferma per Donald Trump, in effetti vero e proprio epigono di Ronald Reagan, schiacciante trionfatore contro Mondale e Dukakis: gli Stati Uniti sono il punto di riferimento del nostro tempo, ormai da decenni, sono una pietra di paragone, di cui ognuno, anche chi non c’è stato mai, ha un’idea, sovente solo parziale della realtà, ma comunque vera, perché l’America è un continente, è tutto e il suo contrario. Francesco Costa, con stile asciutto e perfetto, fa viaggiare il lettore, lo conduce passo dopo passo verso la conoscenza: da non perdere assolutamente. Splendido sin dalla copertina.

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“Me non più”

41Tx-ks7f8L._SX319_BO1,204,203,200_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Jaco rise a labbra strette. Sapeva bene di essere, come si diceva, in finestra. Se durante le finestre si era tra i migliori, scattava una promozione automatica e quindi si andava up. Berlina full optional, aumento del cinquanta per cento, bonus raddoppiato e soprattutto la possibilità di gestire un progetto da manager. Un inciampo serio poteva invece costare caro, da un ritardo di oltre un anno per la promozione, fino a mandare il consulente più promettente out, costringendolo a cercarsi un nuovo lavoro. Jaco non ne aveva alcuna intenzione. Lo stanzino era piccolo e spoglio. Le quattro scrivanie bianche, nuove ma di scarsa qualità, erano unite a due a due formando un’isola che riempiva la stanza. Attorno a essa, quattro sedie di plastica bianca forata, scomode e leggere. Alle spalle di Marco, una lavagna anch’essa bianca sulla quale s’intravvedevano appena le ombre degli schemi del giorno prima cancellati con cura. Alle spalle di Jaco e Claudio il minimo spazio necessario per tirare fuori la sedia dal tavolo. Di fianco all’attaccapanni un cestino nero in cui finivano stralciate almeno due risme di carta a settimana sotto forma di appunti, stampe e documenti non più utili. Il controsoffitto a pannelli di cartongesso aveva il solo pregio di attutire i rumori. Sul lato opposto alla porta d’ingresso stava una piccola finestrella, alta un metro ma larga appena venti centimetri, a picco sui tetti del centro città. Il pezzo d’arredo più importante per Marco era un vecchio armadietto in metallo grigio, a forma di cubo, che stava poggiato per terra nell’angolo alla loro destra. Era fondamentale per riporre documenti riservati. Marco era religioso in questo. A fine giornata non doveva rimanere traccia del lavoro svolto: nulla sulla scrivania, nulla di scritto sulla lavagna, nessuna stampa, nessun quaderno. Assolutamente nulla. Armadio e porta dello stanzino chiusi a chiave. Il loro era un lavoro importante e andava trattato in maniera confidenziale. Sempre.

Me non più, Massimiliano Costa, Italic. Jaco voleva fare il violinista, ma è finito dietro a una scrivania, come consulente aziendale. Desiderava che la sua vita fosse un tripudio di bellezza, e invece è rimasto solo un muro di asfittico grigiore a fargli compagnia. E adesso è per giunta sul punto di dover partecipare a un’importantissima riunione di lavoro, da cui dipende molto di quel suo futuro che ha dovuto indirizzare in maniera definitiva quando è stato costretto a optare, in una notte d’angoscia indicibile pari solo a quella di Lucia e dell’Innominato nel tristo maniero di manzoniana memoria, fra ragione e sentimento. Lo stress lo sta letteralmente distruggendo, conducendolo al delirio, che è quello, del resto, nel quale si trova immersa un’intera generazione di cui la società, il cosiddetto mondo dei padri, spendendo più di quanto avrebbe mai potuto anche solo lontanamente immaginare di guadagnare oltre ogni più rosea aspettativa, ha frustrato i sogni che aveva costruito a suon di illusioni abbandonandola al più totale e immotivato senso di inadeguatezza. E… La scrittura di Costa è intensa, profonda, curata, magnifica, dolorosa. Da non perdere.

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“Pornage”

412q-9xVAfL._AC_US218_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Il problema della coppia ce lo siamo portato dietro, quasi intatto, fino a oggi: le statistiche dicono che ci sposiamo di meno, ma conviviamo ancora, e molto. Se la monogamia non appaga il sesso e se, come aveva calcolato Wilhelm Reich, un corpo sano in quarant’anni necessita di non meno di quattromila scopate, che possiamo fare quando, dopo i primi infuocati tempi, la passione inevitabilmente si affievolisce? C’è chi corre ai ripari sperimentando giochi sessuali che non scalfiscono il rapporto tra coniugi: per esempio, ci sono donne eterosessuali che fanno sesso con i loro compagni, guardano porno lesbo su internet, e sui siti di dating postano annunci come questo: «Cerco una bella che mi regali orgasmi». Siamo davanti alle cosiddette «etero-flessibili», che erroneamente io scambiavo per bisex e che invece sono donne che non mettono affatto in discussione l’intesa sessuale con i loro uomini, ma ogni tanto si concedono avventure intime con persone dello stesso sesso: incontri occasionali, un pomeriggio di shopping, aperitivo, confidenze, per poi finire a letto insieme. Rapporti sessuali segreti e gratuiti, che non fanno vacillare di un millimetro il loro desiderio etero. All’opposto, troviamo il bud sex: eterosessuali che fanno sesso con altri uomini. «Quando mia moglie non c’è, io dormo da lui per un paio di notti. Facciamo sesso ma non solo quello. Usciamo a cena, chiacchieriamo, ma non ci amiamo mica.» Questa è una delle tante spiegazioni che alcuni utenti di Craigslist hanno dato al sociologo Tony Silva, autore del volume Bud Sex, in cui analizza questo fenomeno. Silva ha contattato diciannove uomini bianchi, fra i trenta e i cinquant’anni, provenienti da zone rurali americane a tendenza conservatrice. Dalle loro risposte ha concluso che questi uomini, sposati e con figli, fanno sesso omosessuale per «urgenza fisiologica», ovvero senza implicazioni emotive e senza nemmeno attrazione fisica, ma solo per soddisfare un bisogno, oppure addirittura per avere rassicurazioni sulla loro eterosessuali tà. Cercano partner simili a loro, con mascolinità marcata, estranei ai giri gay e meglio se sposati, perché le mogli sono tra i loro argomenti preferiti di conversazione. «Cerco gente che ha voglia di farsi fare un pompino ogni tanto», «Cerco solo ragazzi virili come me», tra gli annunci che postano su siti come Craigslist. Tony Silva però mette in dubbio che questi uomini siano davvero etero, bensì sostiene che possano essere bisex o omosessuali latenti che hanno paura di venire allo scoperto con se stessi e con gli altri, per due validissimi motivi: uno riguarda la loro educazione, l’ambiente chiuso in cui sono cresciuti, che non li ha abituati a fare i conti con sessualità «diverse» da quella stabilita dalla religione e dalla tradizione; l’altro consiste nella paura di non essere capiti ed esclusi dalla realtà in cui vivono e che non vogliono lasciare perché ci si trovano bene. Eppure le loro stesse mentalità e abitudini di vita mal si adatterebbero a società più aperte e cosmopolite.

Pornage – Viaggio nei segreti e nelle ossessioni del sesso contemporaneo, Barbara Costa, Il saggiatore, prefazione di Giampiero Mughini. Senza sesso non c’è esistenza, a meno di essere organismi che si riproducono in pratica clonando sé medesimi, particelle unicellulari di materia che si bisecano. Tutti, salvo coloro i quali hanno chiare ascendenze divine per le quali il dogma prevede che la concezione sia la più immacolata immaginabile, nasciamo come conseguenza di un atto sessuale. Il sesso è vita, è piacere, godimento, è un linguaggio, è uno strumento di comunicazione, è una connessione fra corpi e fra anime, è sentimento, puro spirito e altrettanto pura carne, è irrinunciabile, è una passione, un pensiero fisso, un’ossessione, è uno strumento di liberazione, soprattutto per chi è discriminato, ma spesso è usato come merce di scambio. Come strumento di potere, protervo e violento. È abuso. Vuoi una scrivania per lavorare nel mio ufficio? Fammi un po’ vedere i lavoretti che sai farmi sotto, o chinandoti su di essa. E così via. Perché fa progredire il mondo e le generazioni dei suoi abitanti, e chi ha il coltello dalla parte del manico spesso non ha remore a usarlo come viatico volgare per un turpe ricatto. Anche per questo spesso, pur trattandosi di quanto vi sia al mondo di più naturale, viene nascosto, mistificato, manipolato, ammantato di perversione, demonizzato, relegato in una dimensione altra, che non merita la luce del sole. Ma proprio quest’oblio è la causa di tanti mali: se si parlasse di sesso con meno faciloneria o bigottismo probabilmente, per dire, tante problematiche, anche gravissime, concernenti per esempio le malattie che possono essere trasmesse attraverso il sesso avrebbero tutt’altro impatto sulla nostra società. Per non parlare poi di tutti quegli uomini sposati con prole che affollano le chat in cerca di maschi con cui fornicare, di norma in ruoli passivi, e per cui la cosa più importante è l’assoluta riservatezza… Non va dimenticato inoltre che il sesso è un’industria, una macchina da soldi, a partire dalla prostituzione, che qualcuno persino ricerca perché è la sola merce che può vendere per sopravvivere, che molti sfruttano ignobilmente, che tanti praticano per trasgressione o per incapacità di ammettere le proprie preferenze, per vergogna o immaturità, per poter essere semplicemente sé stesso: e poi, naturalmente, c’è l’universo sterminato del porno, che trae forza dal suo rappresentare quello che lo spettatore vorrebbe vivere, ma non osa, non può. Barbara Costa parla con esplicita ricchezza di dettagli di tutto questo e molto altro, per un’esegesi amplissima e monumentale assolutamente da non lasciarsi sfuggire.

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“Stella o croce”

41Ok6evQdkL.jpgdi Gabriele Ottaviani

«Certo, una passione… e una missione» puntualizzò con partecipazione Rosellina. «Mia zia aveva una grande fede, sin da piccola. Pensa che aveva comunicato ai suoi che si sarebbe voluta fare suora. Diceva che voleva dedicare la sua vita ad aiutare il prossimo. Per un periodo, così si raccontava nella mia famiglia, si era messa in testa di andare in Africa a portare la parola di Cristo tra le capanne. Sogni di una ragazza di altri tempi. Ci dovette rinunciare, non credo perché attratta dall’amore: Alberto arrivò dopo, quando ormai tutti la consideravano una zitella… E fu un matrimonio improvviso, inaspettato. Si sono conosciuti in ospedale, dove lei per un periodo faceva l’infermiera volontaria, accanto alle carmelitane. Alberto si era operato di calcoli, e, non si sa bene come, scoppiò la scintilla. Anche se non è che sia poi divampato tutto questo fuoco tra di loro. Si volevano bene, certo, ma sembravano due fratelli…». «Certo, una passione… e una missione» puntualizzò con partecipazione Rosellina. «Mia zia aveva una grande fede, sin da piccola. Pensa che aveva comunicato ai suoi che si sarebbe voluta fare suora. Diceva che voleva dedicare la sua vita ad aiutare il prossimo. Per un periodo, così si raccontava nella mia famiglia, si era messa in testa di andare in Africa a portare la parola di Cristo tra le capanne. Sogni di una ragazza di altri tempi. Ci dovette rinunciare, non credo perché attratta dall’amore: Alberto arrivò dopo, quando ormai tutti la consideravano una zitella… E fu un matrimonio improvviso, inaspettato. Si sono conosciuti in ospedale, dove lei per un periodo faceva l’infermiera volontaria, accanto alle carmelitane. Alberto si era operato di calcoli, e, non si sa bene come, scoppiò la scintilla. Anche se non è che sia poi divampato tutto questo fuoco tra di loro. Si volevano bene, certo, ma sembravano due fratelli…».

Stella o croce, Gian Mauro Costa, Sellerio. A Palermo c’è una donna che vende parrucche. Ha una bottega. È una signora gentile. È brava. La amano gli artisti. Le persone che per sentirsi più prossime all’idea che hanno di sé si travestono. Le donne che sono sottoposte a terapie dure, difficili, dolorose, devastanti, che ti fanno sentire debole, fragile, sbagliata, malata, ferita, che ti tolgono la forza e la stima di te, che ti soffocano di paura. Non ha nemici. Elargisce tenerezza. Dolcezza. Bontà. Umanità. Un giorno muore. Ammazzata. Perché? Angela è giovane. Brava. Bella. Intelligente. Determinata. Curiosa. Brillante. Caparbia. Intuitiva. Tosta. Sicura di sé. Non si ferma davanti a niente. Non conosce l’indifferenza. Non si volta dall’altro lato, non finge per comodità e quieto esistere di non vedere. È una poliziotta. E indaga… Angela Mazzola esordisce sulla scena del crimine: è un nuovo personaggio letterario. Ed è irresistibile. Da non perdere.

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