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“Breviario dei vinti”

81WFXfAs6LL._AC_UL436_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Di solito, ci crediamo tutti pieni di vita…

Breviario dei vinti, Emil Cioran, Voland. Traduzione di Cristina Fantechi. Cura e postfazione di Roberto Scagno. Filosofo, saggista e aforista rumeno – ma muore in Francia, sua terra d’elezione – fra i più importanti del cosiddetto secolo breve, profondamente segnato dalla lezione di Schopenhauer e prima ancora da quella di Kant, Cioran ha scavato un solco di indubbia rilevanza nella storia del pensiero: questo testo, scritto nella sua lingua madre in pieno tempo di guerra, fra il millenovecentoquarantuno e il millenovecentoquarantaquattro (ci vorranno però sei lustri perché finalmente veda la luce), ne è conferma e summa, collage di dissertazioni sul tema sempre attuale, oggi più che mai, dell’identità.

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