di Gabriele Ottaviani
Un pomeriggio d’estate, come al solito, invece di andare al mare con il mio amore, stavo in giro per i vicoli scuri del quartiere a spacciare cocaina. Erano le quattro del pomeriggio, quando due motociclette della sezione «Falchi» anticrimine cominciarono a inseguirmi per i vicoli. Dopo un quarto d’ora di inseguimenti, mi bloccarono e mi spogliarono nudo per strada. Mi perquisirono e alla fine riuscirono ad arrestarmi, perché nei miei slip avevano trovato la sostanza. Mi ritrovai con le manette ai polsi, tutta la gente del mio quartiere si scagliò contro gli agenti, visto che lì ero molto conosciuto e tutti avevano assistito alla violenza che la Polizia stava usando con me. Per me la destinazione prevista era il Padiglione Firenze, dove sono rinchiusi tutti i ragazzi che finiscono per la prima volta in carcere. Iniziai a calmarmi un po’ quando l’appuntato aprì il blindato della cella…
Atonement – Storia di un prigioniero e degli altri, Salvatore Torre, Libreria Editrice Vaticana. A cura di Antonella Bolelli Ferrera, bolognese, da anni a Roma, giornalista, scrittrice, conduttrice, saggista, autrice radiofonica e televisiva, fondatrice con Elio Pecora di inVerso Onlus per la diffusione della cultura presso le categorie socialmente svantaggiate e curatrice della collana Racconti dal carcere. Introduzione di Monsignor Dario Edoardo Viganò. Salvatore Torre, siciliano, l’anno scorso si è aggiudicato un ulteriore riconoscimento per la sua attività letteraria, ossia il Premio Vatican News. Affiancato in occasione del Premio Goliarda Sapienza da alcuni scrittori in veste di tutor, questi hanno detto di lui che la sua scrittura possiede un forte impatto emozionale, e che sa creare storie avvincenti ed evocative, dimostrando grande capacità analitica per quel che concerne i sentimenti, che riesce pertanto a trasmettere e far vivere al lettore. Torre, cinquantenne, ergastolano – fine pena mai, questa è la dicitura… -, in carcere da trent’anni, oggi è infatti un appassionato della letteratura, soprattutto russa, conosciuta proprio da quando è detenuto. In questi brani avvincenti e che inducono a una profonda riflessione anche attraverso parole di altri fa immergere senza ombra di retorica chi si accosta a queste pagine in esistenze deviate, dolorose, che colpiscono e sgomentano: da non perdere.