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“Di questi tempi”

di Gabriele Ottaviani

La sola immagine mi commuove…

Di questi tempi – Da Bologna a Lampedusa senza soldi, alla ricerca di storie di cambiamento, Barbara Cassioli, AlpineStudio. Siamo fatti per cambiare, per comunicare, per evolverci: ma altrettanto naturale è l’istinto della paura. Quella di non farcela. Quella di non poter vivere dei nostri sogni. Quella di aver sempre bisogno di denaro. Quella che questo manchi. Quella dell’altro. Barbara Cassioli decide di affrontare e vincere tutta questa serie di paure, intraprendendo un viaggio di ricerca e speranza, di conoscenza e umanità, e tutto quel che risparmia diventa una donazione per Mediterranea Saving Humans, l’associazione che si occupa di monitoraggio e salvataggio di naufraghi nel bacino del Mediterraneo, insomma, una di quelle istituzioni che fanno del bene e che invece sono sotto attacco da più parti perché non si ha voglia di prendersela con chi fa del male sul serio, dato che certo un volontario è più innocuo e meno politicamente sfruttabile di uno scafista: da non perdere.

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“In bici sulle Alpi”

di Gabriele Ottaviani

Sono trentatré i tornanti che servono per conquistare i 2239 metri di altitudine…

In bici sulle Alpi, Mattia Barlocco, AlpineStudio. Per aspera ad astra, si suol dire: è solo attraverso le difficoltà, infatti, che spesso si giunge alla vetta, e gli aguzzi profili dei monti che fanno da corona all’Italia sono un’appropriata allegoria del nostro tempo complicato, frenetico e spersonalizzante in cui va recuperata l’attenzione per i dettagli e per la giusta lentezza che consente di assaporare il gusto vero dell’esistenza, che ha spesso priorità concrete ma immateriali, preziose ma senza prezzo. Mattia Barlocco non percorre solo sentieri e mulattiere: compie un viaggio, da cui torna e fa tornare più consapevoli dell’importanza del rispetto della natura, della diversità, della cultura. Da leggere, per conoscere, imparare, capire.

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“Ande dimenticate”

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Gli ultimi chilometri si rivelarono i più spettacolari.

Ande dimenticate – Cronache di viaggio dalla Sierra peruviana, Manuel Santoro, AlpineStudio. Belle, impervie, aspre, aguzze e misconosciute, le Ande, lo scheletro dell’America latina, che corre sinuoso ben più vicino al Pacifico che non all’Atlantico, sono testimoni mute ma non immote di una storia poco nota in Europa, quella gli anni di Sendero Luminoso, l’organizzazione terroristica d’ispirazione maoista che ha macchiato e macchia di sangue il Perù, e di cui l’autore del libro vuole sapere: per questo tesse questo cammino della memoria, intenso e necessario.

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“100 anni in vetta”

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È ora di preparare la spedizione vera e propria…

Riccardo Cassin – 100 anni in vetta, Daniele Redaelli, AlpineStudio. Morto dieci anni fa a cent’anni compiuti, festeggiati a Lecco con gaudio e tripudio, Riccardo Cassin, in gioventù anche pugile nelle categorie dei pesi leggeri e welter con all’attivo circa tre vittorie su ogni cinque incontri disputati, è un nume tutelare dell’alpinismo, che ha contribuito a far conoscere e raccontare, non solo a livello italiano: ricordarne e celebrarne com’è giusto che sia la figura, un riferimento capitale per tutti gli appassionati, un uomo che ha dato il nome a numerose vie per arrampicarsi lassù dove solo le aquile osano, perfino sul Karakorum, sull’Himalaya e in Alaska, è assolutamente doveroso. Daniele Redaelli traccia un profilo perfetto e bellissimo, da non farsi sfuggire.

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“Dove la parete strapiomba”

71lFO9ymNTL._AC_UY218_ML3_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Dopo lo strapiombo, il diedro prosegue…

Dove la parete strapiomba, Riccardo Cassin, AlpineStudio. Per molti forse è incomprensibile cosa spinga un uomo a rischiare tutto per arrampicarsi, neanche fosse uno stambecco, sul più alto e gelido picco che si possa vedere, laddove la terra tocca, sfiora, lambisce il cielo: per altri invece d’altro canto è probabilmente impossibile anche solo immaginare di restare sempre a terra, al livello del mare, di non rispondere a un richiamo irresistibile, quello della passione. La voce stentorea di Riccardo Cassin conduce il lettore ad affacciarsi sul precipizio dei propri desideri: da leggere assolutamente, per vivere un viaggio magnifico.

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“Cassin”

615rIIc1vmL._AC_UL320_ML3_.jpgdi Gabriele Ottaviani

La sensibile gente di Mission ha posto dei garofani bianchi come segnale.

Cassin – L’uomo, l’alpinista e la sua fondazione, Guido Cassin, Daniele Redaelli, Anna Masciadri, AlpineStudio. La montagna non è solo un elemento geografico: è una passione, è una ragione di vita, è un simbolo, un modello, un anelito, una speranza, un modo per sentirsi vivi, un pericolo che affascina, un’irresistibile sfida, perché siamo nati per seguire la virtù e la conoscenza, per superare i nostri limiti: la figura di Cassin è senza dubbio straordinaria, e va conosciuta. È possibile farlo anche attraverso questo libro, impeccabile e imperdibile.

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“No easy way”

712TWE8InIL._AC_UL320_ML3_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Eravamo tacitamente consapevoli che ci stessimo indebolendo…

No easy way – Storie da un mondo ignoto, Mick Fowler, AlpineStudio, traduzione di Riccardo Mauri. Britannico, alpinista degli alpinisti, pluripremiato, inglese classe millenovecentocinquantasei, fra i grandi maestri dell’arrampicata, cui fu introdotto ancora bambino dal babbo, marito e padre attualmente residente nel Derbyshire, è senza dubbio uno dei più autorevoli esperti dell’arte del salire fin lassù dove solo le aquile osano, e non certo per un mero e stolido senso di sfida, bensì perché, com’è noto, fatti non fummo a viver come bruti, ma per seguire virtute e conoscenza: con stile appassionato e appassionante Fowler narra di imprese ai limiti dell’incredibile, e di una comunione di sensi fra uomo e natura che la scia sbigottiti ed emozionati.

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“L’ossessione dell’Eiger”

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I suoi sentimenti nei confronti dell’Eiger divennero parte dell’atmosfera familiare…

L’ossessione dell’Eiger, John Harlin jr., AlpineStudio, traduzione di Mirella Tenderini. Alpinista e aviatore dell’US Air Force, laureato a Stanford, muore praticando la sua passione, talmente forte da non pretendere d’essere compresa da chi non la prova, ma comunque meritevole di rispetto, precipitando a trentun anni ancora da compiere a causa della rottura di una corda mentre tentava la scalata per via direttissima, che poi gli fu comunque dedicata da un amico e compagno che riuscì nell’impresa, del massiccio dell’Eiger, montagna d’impervia e statuaria bellezza nelle Alpi svizzere, poi scalata dal figlio, all’epoca della sua morte bambino di soli nove anni, in suo onore: e il figlio è la voce narrante di questa vicenda vibrante, tragica e magnifica. Da non perdere.

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“La notte fra i due inverni”

71pE+TlXV1L._AC_UY218_ML3_.jpgdi Gabriele Ottaviani

La corda scorre nel moschettone…

La notte fra i due inverni, Alberto Sciamplicotti, AlpineStudio. Livio è giovane. È in quella fase di transizione in cui tutto sembra possibile, e al tempo stesso ogni ostacolo insormontabile. Ama Paola, o perlomeno ne è convinto. Il rapporto finisce, e lui precipita in un gorgo. Oltretutto, in montagna, tra le amate vette, perde anche due amici, vittime di un incidente. La spirale della depressione lo avvolge in modo sempre più soffocante. Ma del resto si torna sempre laddove si è stati bene, e per Livio i picchi dei monti sono un richiamo irresistibile: è così che comincia la sua rinascita… Bildungsroman intenso e avvincente, induce all’immedesimazione e all’empatia: da leggere.

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“Dove il mondo finisce”

71dIYOgHV4L._AC_UL436_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Dal tendone che oscura la finestra filtra una spessa luce grigiastra…

Dove il mondo finisce – In Vespa lungo la Ruta 40, Lorenzo Franchini, AlpineStudio. Ammesso che si possa parlare di confini per un geoide, visto che una sfera per antonomasia non ha spigoli ma solo rotondità più o meno accentuate, la Patagonia e la terra del fuoco, estrema propaggine in direzione dell’antartico, paiono veramente il luogo oltre il quale non si può più andare, la meta più adatta per ritrovare sé medesimi. Un gruppo di rider, differenti sotto ogni aspetto ma accomunati dalla stessa passione, intraprende questo cammino in cui la meta non è che un ulteriore punto di partenza… Avvincente.

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