Libri

“Destino zoppo”

di Gabriele Ottaviani

Destino zoppo, Arkadij Strugackij, Boris Strugackij, Carbonio, traduzione di Daniela Liberti. Intenso, avvincente, metaletterario, crudo, realistico, politico nell’accezione più ampia del lemma, destabilizzante, emozionante, drammaticamente preconizzatore pur essendo pienamente calato nella sua epoca (i due fratelli scrittori sono morti rispettivamente trentadue e undici anni fa, e il volume, un vero e proprio monumentale testamento artistico, poetico, ideologico e non solo, risale al millenovecentoottantaquattro e finora aveva avuto una traduzione inglese, ma non era giunto in Italia), distopico, fantascientifico, splendido sin dall’immagine, azzeccatissima e fortemente simbolica, scelta per illustrare la copertina, deflagrante, sorprendente, inquietante, irresistibile, una vera e propria urgenza, di riflessione, impegno civico e civile, coscienza e conoscenza, a vario titolo e su più livelli: in una Mosca nevosa e sovietica, lo scrittore Feliks Sorokin riceve l’ennesima convocazione dall’Unione degli Scrittori, che gli intima nientedimeno che di sottoporre un suo testo al vaglio di una nuova, prodigiosa macchina, frutto del genio della scienza e della tecnica foraggiata dal Partito, che stabilisce il valore letterario oggettivo di un’opera, o meglio il suo rispettare perfettamente i canoni voluti dall’intelligencija. E se invece lui finalmente consegnasse il suo capolavoro custodito nel cassetto, popolato di esseri dai poteri soprannaturali, invisi agli adulti e amati dai giovani? Impeccabile e imprescindibile, epico e folgorante: da non perdere per alcun motivo.

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