di Gabriele Ottaviani
Disturbo della quiete pubblica, Richard Yates, Minimum fax. Traduzione di Mirella Miotti. John Wilder è un insoddisfatto venditore di spazi pubblicitari nella Grande Mela all’alba dei rutilanti anni Sessanta del Novecento, l’era Kennedy latrice di promesse non mantenute, con un sogno nel cassetto: diventare un produttore cinematografico di successo. Sposato con Janice e padre del piccolo Tommy, desidera anche una vita affettiva più dinamica. Un giorno, complice l’alcol, si ritrova ospite di un reparto psichiatrico, sentendosi molto più a casa che non nelle quattro asfittiche mura erette dalle convenzioni sociali, iniziando però un’amara discesa verso la follia. In questo romanzo Richard Yates torna a dissezionare l’apparente normalità della middle class americana con chirurgica e implacabile chiarezza: del resto a lui si deve, fra l’altro, l’eccelso Revolutionary Road. Da non perdere.