di Gabriele Ottaviani
Mezz’ora dopo ci raduniamo in un appartamento con gli altri brigatisti. Apriamo la valigetta e troviamo venticinque milioni in contanti. Altro che Robin Hood. A me non convincono molto questi Tupamaros che continui a citare. Eravamo nudi, sdraiati entrambi sul mio letto singolo. Il grande seno di Bianca era appoggiato sul mio braccio sinistro mentre teneva in mano il mio cazzo ancora un poco duro, muovendolo leggermente su e giù. Cosa sappiamo di loro alla fine? Che sono esperti di guerriglia urbana e che combattono un governo autoritario. Ma visto che sono armati, magari faranno anche le rapine? Alberto, fanno le rapine i Tupamaros? Io fumavo una gauloise, come sempre dopo aver scopato, e non volevo rispondere alle sue provocazioni. Alla comune la vita procedeva piuttosto tranquilla, tutti i compagni sapevano che appartenevo alle Brigate Rosse ma non facevano troppe domande…
Mordi e fuggi – Il romanzo delle Br, Alessandro Bertante, Baldini e Castoldi. Il periodo più doloroso della storia dell’Italia repubblicana è il vero grande protagonista di questo romanzo duro, intenso, avvincente, emozionante, connotato nel dettaglio da ogni punto di vista, del tutto privo di retorica, che non fa sconti e non cerca risposte facili, manichee, tagliate con l’accetta, assolute, ma anzi coltiva il dubbio, scava, indaga, in profondità, con ritmo serrato, tumultuoso, vibrante, in cui la credibile invenzione letteraria si amalgama con efficacia alla storia e alla cronaca: la Milano del millenovecentosessantanove, di Piazza Fontana, delle lotte operaie, delle istanze civili, nebbiosa, violenta e irresistibile è lo sfondo su cui si dipana la vicenda di Alberto, un normale ragazzo di vent’anni deluso dal movimento studentesco e dalla vanità che gli pare di vedere tutto intorno a sé che sceglie la strada del terrorismo, e… Imperdibile.