di Gabriele Ottaviani
Anche se era un ragazzo frivolo, aveva in realtà la testa sulle spalle…
Rainbirds, Clarissa Goenawan, Carbonio. Traduzione di Viola Di Grado. A un passo dalla laurea, Ren non sa ancora cosa voglia dalla vita, quell’esistenza che in un istante è sconvolta quando riceve la notizia che l’amata sorella Keiko è stata uccisa, accoltellata per strada in una notte di pioggia, volata via come un uccellino. Chiuso nel suo dolore, Ren parte per la cittadina di Akakawa, dove sua sorella si era trasferita, e lì prova a ripercorrerne gli ultimi giorni, prendendo il suo posto nella scuola dove insegnava e nella casa, cupa e angosciante, quasi una nebulosa prigione fatta di sbarre d’abulia, dove accudiva la moglie catatonica di un pezzo grosso della politica e non solo. Ed è proprio lì che comincia a sospettare che al di là delle apparenze si nascondano segreti inconfessabili e mortiferi: emozionante, deflagrante, sospeso a mezz’aria, armonico nel descrivere gli stridenti contrasti che tassello dopo tassello compongono la realtà nipponica, tra tradizioni indiscutibili e slanci di modernità, caratterizzato da un’altissima e soave qualità di scrittura, è da non perdere per nessuna ragione.
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