di Erminio Fischetti
Ben scritto, ben diretto, ben interpretato, ben confezionato, comico, malinconico, un po’ à la Philip Dick, un po’ come quelle commedie hollywoodiane con Katharine Hepburn e Cary Grant, riuscita, brillante, gradevole, interessante e mai pedante critica al consumismo a ogni costo che promette di fornire la soddisfazione a tutti i nostri desideri, anche quelli che non sappiamo nemmeno di voler esprimere, nonché intelligente apologo sull’amore e l’umanità, I’m your man, di Maria Schrader, regista della serie rivelazione di Netflix, Unorthodox, e attrice vincitrice di un Orso d’Argento per il film Aimée & Jaguar, dopo il successo di pubblico, critica e giuria alla Berlinale approda in Italia in sala dal 14 ottobre per Koch Media. Nel cast, fra gli altri, Maren Eggert, Dan Stevens, Sandra Hüller e Hans Löw, che interpretano i ruoli principali della storia che narra le vicende di Alma, scienziata del Pergamon, splendido e prestigioso museo della capitale tedesca, che per ottenere dei fondi per le sue ricerche si lascia convincere a prendere parte a uno studio piuttosto particolare, accettando di vivere per alcune settimane con un robot umanoide creato su misura per renderla felice. Ma… Da vedere.