di Gabriele Ottaviani
Il nonno non finì solo in quel film, ma anche nei fumetti…
Un tempo lontano – Vita di Giuseppe Salvago Raggi, Camilla Salvago Raggi, Lindau. Camilla Salvago Raggi è la regina del memoir italiano, e questa nuova, come sempre deliziosa, opera lo conferma: il tempo lontano – il titolo è efficacissimo – in cui conduce con mano sicura ed elegantissima grazia, facendolo rivivere brillantemente, il lettore è quello che ha visto suo nonno Giuseppe, un uomo rigoroso, serio, coerente, di saldi principi e solidi valori, perbene, raccontato senza agiografia, profondamente curioso e rispettoso del prossimo, nonché animato da un’implacabile sete di giustizia, muoversi come diplomatico sui più importanti scenari internazionali dei primi due decenni del cosiddetto secolo breve, come la tormentata e fascinosa Cina della Rivolta dei Boxer, l’Africa delle colonie, la Parigi, bella e violata, prima al tempo del primo conflitto mondiale e poi della Conferenza di Pace e della Commissione delle Riparazioni che ha stabilito le durissime sanzioni che hanno vellicato la brama feroce di riscatto della Germania che, ritenuta colpevole dell’inutile massacro della grande guerra, trovandosi a tappezzare le proprie pareti con i marchi svalutati si è affidata alla criminalità di Hitler. Un ritratto maestoso, delicato, intimo, solenne, suggestivo, che non ha perso smalto nonostante l’inesorabile accumularsi della polvere del tempo, anzi, e che le bellissime fotografie dell’archivio familiare esaltano viepiù. Da non perdere per nessuna ragione.