di Gabriele Ottaviani
Nel campo di Coltano soggiorna un gran numero di prigionieri, disertori e detenuti politici. In una vera gabbia metallica di pochi metri quadrati viene tenuto rinchiuso, perché considerato un pericoloso reazionario e un disertore, il poeta Ezra Pound. Solo la sollevazione di molti intellettuali dell’epoca, tra cui Giorgio Caproni e Pierpaolo Pasolini, porta alla sua liberazione da quella ignobile prigione. Viene affidato a un reparto speciale americano che lo riporta con un volo militare negli Stati Uniti, dove viene rinchiuso in manicomio. Solo dopo molti anni le accuse cadranno e verrà dimesso. Durante la prigionia scrive i Canti pisani, ambiziosi al punto di fare pensare a una moderna Divina Commedia. Forse la curiosità ha spinto Salvatore a visitare Livorno, dove un quarto di secolo prima il padre Giacomo ha partecipato al congresso del Partito Socialista. Di certo l’ha vista, e ha poi attraversato l’Italia, in gran parte ancora avvolta nel caos, distrutta com’è dai bombardamenti tedeschi e alleati, per tornare a casa da sua madre, che lo attende con ansia, dopo anni di assenza. Un telegramma lo ha informato della morte per crepacuore del padre, pochi giorni dopo un sogno premonitore, quando lui è ancora prigioniero. Giacomo era stato un uomo cordiale e di sani principi, ma era andato poco d’accordo con la moglie, Rosa, al cui nome veniva spesso aggiunto Rea per sottolineare il carattere autoritario, poco attenta alla casa e alla cura dei figli. Dell’altro fratello, Biagio, da anni militare imbarcato su una nave della Marina, non si avevano avute per lungo tempo notizie.
Per una pagnotta di segale, Marcello Faralli, Silvia Gionta, Giovane Holden. Che l’amore è tutto è tutto ciò che noi sappiamo e ognuno di noi cerca il suo posto nel mondo e desidera essere amato, rispettato, stimato e benvoluto, tenta di essere sereno, felice, appagato. Molto spesso però riuscire anche in uno solo di questi intenti è difficile, in qualche caso sfortunatamente addirittura impossibile. La vita di Annunziata è una vita all’apparenza come tante e questa sua ordinarietà la rende senza dubbio non comune, emblema della condizione umana universale: tra gioie e dolori, speranze e disillusioni, tradimenti e slanci di generosità e di fiducia nei confronti del prossimo e dell’avvenire attraverso il tempo questa vicenda familiare molto ben scritta è caratterizzata nei dettagli in maniera efficace per quanto riguarda ambienti, situazioni, personaggi e sentimenti, arriva dritta al cuore, coinvolge, avvince e convince.
L’ha ripubblicato su Vitamina L.
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