di Gabriele Ottaviani
Così morì vivendo. Come neve che si scioglie…
La caduta del re, Johannes Vilhelm Jensen, Carbonio, traduzione e introduzione di Bruno Berni. Per la prima volta in italiano, in una splendida edizione, il romanzo – inizialmente uscì diviso in tre parti – più importante della letteratura danese del Novecento, secolo che di fatto, palesandosi sugli scaffali nel millenovecentouno, in un’epoca coloniale fatta di imperi centrali e deboli stati liberali, prima delle carneficine dei conflitti mondiali e dei totalitarismi, aprì e definì da subito, il capolavoro del premio Nobel per la letteratura del millenovecentoquarantaquattro, il primo a riceverlo dopo quattro anni di stop dovuti al massacro planetario iniziato dai nazisti, per, stando alla motivazione ufficiale, la sua fervida immaginazione poetica con la quale ha combinato una intellettuale curiosità e uno stile fresco e creativo, un monumentale e sontuoso affresco storico, onirico, naturalistico, emozionale e solenne sul potere, sull’umanità, sul destino e le illusioni, sulla condizione umana, sulla dicotomia tra volontà e caso, tra azione ed esitazione, tra bene e male, verità e menzogna, amore e morte, felicità e rancore: quattro anni dopo la scoperta dell’America il giovane e introverso Mikkel Thøgersen, originario della penisola dello Jutland, si trasferisce a Copenaghen per studiare, ma più che dedicarsi ai libri bighellona, e spasima per un amore infelice, quello per Susanna, esattamente come il suo nobile corregionale, incontrato un giorno per caso nella capitale, Otto, patisce per Ane Mette, lontana da lui. Ciononostante, è proprio con Susanna che Otto giace, e per Mikkel questo è un affronto, un dolore, un insulto, un crudele e intollerabile sberleffo, un sopruso: il giovane cambia completamente, diviene un soldato mercenario animato solo dalla brama di vendetta, indifferente a ogni emozione, devoto esclusivamente al re Cristiano II, in cui si è imbattuto, rimanendo straordinariamente colpito dal suo carisma, quando questi era ancora principe, e di cui è divenuto nel tempo il cavaliere di maggior fiducia, tanto da condividere con lui, quando il progetto di rinsaldare l’unione dei tre regni di Danimarca, Norvegia e Svezia naufraga miseramente e il sovrano è costretto all’ergastolo nella fortezza di Sønderborg, finanche la cella. Meraviglioso.
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