di Gabriele Ottaviani
Il caos nelle strade rendeva l’accesso al cibo limitato…
Così è l’America – La mia storia da rifugiata a membro del Congresso, Ilhan Omar, Rebecca Paley, HarperCollins, traduzione di Elena Battista. Leggere oggi, all’indomani dello squallore violentissimo e illiberale costato la vita a quattro persone messo in atto da un manipolo di delinquenti, fuoco su cui un perdente incapace di perdere ha gettato tutta la benzina che aveva, bifolchi che certo la pelle meno ricca di melanina di altri ha fatto accogliere decisamente più di buon grado in mezzo alle più gloriose vestigia della storia e nelle stanze del potere da quello stesso potere che, per la prima volta nella vicenda della più grande democrazia che si conosca, il modello di riferimento per i sognatori e gli esuli, la terra delle opportunità, ha calpestato il suo fiore all’occhiello, motivo d’orgoglio e di vanto, la sempre pacifica transizione fra un presidente e il suo successore, quale che fosse lo schieramento, questo testo bellissimo è ancora più importante, significativo, potente e necessario: perché non esistono solo i buzzurri, anzi, l’America è soprattutto la patria che accoglie una ragazza che scappa dalla miseria e non solo e le tributa il merito che le appartiene, rendendola parte integrante delle sue istituzioni. Impeccabile e imperdibile.