di Gabriele Ottaviani
Poi sono passati i mesi, alcune dinamiche sono cambiate, io sono andata letteralmente in crisi con Piero e anche con la terapia. Ricordo quel periodo come uno dei più faticosi di sempre. Più ero in crisi e più combinavo danni anche con te, Doc. Ti imploravo aiuto nella maniera più sbagliata, mettendo in forte discussione te e la terapia. Ti ho portato all’esasperazione. Fino a che, una sera, con il tuo solito modo diretto e schietto, mi hai incalzato: «Mai più sasso, Miki.»
Un viaggio chiamato psicoterapia, Alessandra Parentela, Michela Longo, CTL Editore. Siamo la società del tutto e subito, del vincere a ogni costo, del dolore percepito come un fastidio, un dispetto, della felicità ostentata, specie se fittizia, a mezzo social, siamo il mondo in cui se sei diverso sei inadeguato: e questo può far male. Molto. Tutti abbiamo problemi, tutti possiamo cercare di risolverli, tutti dobbiamo per prima cosa volerlo: e la psicoterapia può essere un grande aiuto, oltre a rappresentare un vero e proprio percorso, un viaggio, di crescita e non solo. Interessante, ben scritto, intenso: da leggere.