di Gabriele Ottaviani
Il problema non è la simmetria in sé ma il modo in cui veniva usata nella progettazione Beaux-Arts. Si tendeva a trattare i progetti come opere d’arte in sé, come schemi astratti vergati sulla carta, non raffigurazioni di edifici veri e propri. In realtà non ha importanza se una stanza dall’altro lato dell’edificio non ha le stesse proporzioni di quella in cui mi trovo. Come ha dimostrato Wren con la sua architettura, non si possono vedere i due lati opposti di un edificio nello stesso momento. Tuttavia, in una planimetria ciò sembrerebbe un errore. Raramente in un edificio ci sono elementi doppi: una casa non ha bisogno di due cucine, e di rado una biblioteca ha bisogno di due sale di lettura identiche. Fin troppo spesso la progettazione Beaux-Arts diede vita a biblioteche in cui i bibliotecari lavoravano in ambienti sempre meno pratici, che avevano un bell’aspetto sulla pianta ma non erano funzionali nella realtà. Ecco la tirannia della pianta simmetrica. Un bravo progettista, al contrario di uno incapace, sapeva quando e come spezzare la simmetria.
La biblioteca – Una storia mondiale, James W. P. Campbell, Einaudi. Fotografie di Will Pryce. Traduzione di Luigi Giacone e Chiara Veltri. Le biblioteche sono giardini segreti aperti a tutti, posti fisici e dell’anima, perché il cuore lì si bea, ne è pieno il mondo e anche se ora la pandemia le ha rese invisitabili sono monumenti alla conoscenza e alla speranza, posti amati dove non si vede l’ora di tornare (del resto si torna sempre lì dove si è stati bene, e non si può star male in mezzo all’arte, ai libri e al sapere, proprio perché l’arte, i libri e il sapere esistono per far star bene). Campbell e Pryce ne hanno visitate più di ottanta in giro per il mondo, le hanno fotografate, ritratte, raccontate, spiegate, descritte. E con questo libro prezioso, dotto e divulgativo, stupendo ed elegantissimo, che per certi versi ricorda il sublime documentario di Wiseman, Ex Libris, fanno vivere a tutti i lettori l’esperienza di un viaggio all’interno del luogo del sapere, della cultura, della conoscenza, della bellezza: del resto c’era chi desiderava il principe azzurro e poi Belle, che capisce subito che non può essere una Bestia la creatura che le fa dono dell’accesso a tutti quei volumi, fonti zampillanti fresca e sempre nuova sapienza. Le biblioteche sono promesse, simboli e testimonianze di salvezza, bellezza, libertà, sono luoghi e non luoghi, sono silenziosi eppure pieni di vita, fanno bene al cuore, come i sogni, con cui condividono la natura. Sublime.