di Gabriele Ottaviani
Listen: at the path’s end the man is calling out.
His voice has become very strange now,
the voice of a person calling to what he can’t see.
Averno, Louise Glück, Il saggiatore. Traduzione di Massimo Bacigalupo. Con testo originale a fronte. La conoscono in pochi dalle nostre parti, purtroppo, ma ha appena vinto il Nobel, e con pieno merito, perché la sua voce poetica è cristallina, come le acque del lago Averno, che per gli antichi era addirittura la porta per l’altrove: e del resto a cosa serve la poesia, se non a spiegare la paura per l’ignoto, a penetrarne il mistero, a raccontare l’irraccontabile, a conoscere l’inconoscibile? Magnetica.