Libri

“L’accordo”

di Gabriele Ottaviani

Si era svegliato tardi e si era precipitato fuori di casa senza prendere la sua medicina, e poteva vedere la differenza nella sua incapacità di concentrarsi e di iniziare e finire un unico compito. Quella sera, più di una volta Vernon aveva dovuto chiedergli di finire di scrivere i conti mensili ma, alla fine, qualcosa finiva per distrarlo facendogli perdere la concentrazione su quello che doveva fare. Reed sapeva di essere un disastro; non riusciva a trattenersi dal passarsi le mani tra i capelli o dall’incrociare le dita. Doveva fare qualcosa, qualsiasi cosa per alleviare l’irrequietezza incontrollata che lo tormentava. Era tornato a casa durante una pausa e le medicine che aveva preso solo un’ora prima, stavano appena iniziando a fare effetto. In momenti come quelli, Reed odiava la sua debolezza e desiderava poter strappare via l’ansia dal suo corpo. Con rammarico, aveva osservato gli altri studenti seduti in classe così calmi e concentrati mentre ascoltavano il professore parlare, prendendo appunti che sapeva essere perfettamente precisi, mentre sotto la sua pelle scorreva una corrente elettrica e doveva imporsi di rimanere attento. Se non stava giocherellando col braccialetto, che aveva indossato per più della metà della sua vita al solo scopo di sfogare la sua energia nervosa, disegnava su un foglio; qualsiasi cosa per esaurire la costante energia che aveva dentro. Mason si infastidiva per quelle cose e aveva soprannominato il braccialetto la sua “coperta di Linus”. Aveva colto la palla al balzo, per dirgli che avrebbe desiderato che la sua fissazione orale potesse incanalare l’energia in eccesso nel fargli più pompini. Fare più sesso l’avrebbe guarito da tutta quell’ansia. Come al solito, Mason accentrava tutto su di sé, inclusa la malattia di Reed. Quando lui glielo aveva fatto notare, Mason aveva riso, ma Reed non riuscì a trovarci nulla di divertente. Più ci pensava e più si rendeva conto che era meglio per lui e Carter passare così poco tempo insieme. Bastava poco di più e il suo segreto avrebbe potuto essere scoperto. Un uomo come Carter non avrebbe avuto niente da spartire con qualcuno dalla testa così confusa come Reed…

L’accordo, Felice Stevens, Triskell, traduzione di Andrea Fracassi. Reed è allo sbando e alla deriva, Carter ha solo una fine di settimana al mese per sfuggire alla sua faticosa routine, al peso delle sue responsabilità, all’assistenza penosa dell’amatissimo fratello: entrambi, più il secondo che il primo, cercano solo sesso, senza coinvolgimenti ulteriori. NSA, No Strings Attached, per dirla col linguaggio delle chat: almeno questo è quel che sembra in occasione del loro primo incontro, e che continuano a ripetersi, anche se non possono fare a meno di tornare a cercarsi… Intenso.

Standard

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...