di Gabriele Ottaviani
Mentre ero nella mia camera da letto a pregare ho sentito un tonfo, come di un corpo che cade…
Il delitto della dolce vita, Francesco Caringella, Mondadori. Il caso Bebawi è stato uno dei più clamorosi nella Hollywood sul Tevere scintillante della luce riflessa dai lustrini: il venti di gennaio del millenovecentosessantaquattro il figlio di un ex ministro egiziano, giovane industriale che si comportava da faraone lungo il sinuoso dipanarsi di via Veneto, tra lusso e sesso, giace riverso in una pozza di sangue col viso sfigurato dal vetriolo. Ucciso da due coniugi, un’amante tradita e un marito disonorato, che si lanciano accuse incrociate mentre due principi del foro come Giuliano Vassalli e Giovanni Leone ingaggiano una vera e propria tenzone in tribunale? Caringella descrive l’impotenza della giustizia, lo scalpore del dubbio, il torbido torpore della verità: da non farsi sfuggire per nessuna ragione.