di Gabriele Ottaviani
Primo Natale – Il Natale in cui ho lavorato in urologia e in molti si sono massacrati l’uccello con grande fantasia…
Di turno la notte di Natale, Adam Kay, Mondadori. Traduzione di Gioia Sartori. Quando tutti festeggiano c’è chi lavora, e spesso lavora proprio perché gli altri possano continuare a festeggiare, salvaguardandone il bene primario, la salute: con brillantezza icastica, delicata e ironica, lacerante e commovente (d’altronde il canto di Natale per antonomasia, quello di Dickens, viene da qui…), talvolta tragicomicamente esilarante, Adam Kay, di Brighton, affermatissimo comico e valido – ne ha già dato prova – autore ma in un recente passato – del resto ha quarant’anni, non l’età di Enoc, il padre di Matusalemme – specialista in ostetricia e ginecologia in forza al National Health Service, racconta venticinque aneddoti incredibili, e infatti verissimi, accaduti agli angeli del vessato servizio sanitario nazionale inglese, che Boris Johnson, almeno prima di averne assai bisogno e di, pare, ravvedersi in parte, stava di fatto dismettendo come tanti e troppi prima di lui e non solo alle sue latitudini e come nemmeno la peggior Thatcher, e ce ne vuole, rendendo sempre più grama la vita dei lavoratori. Per ricordare e riflettere, divertendo con intelligenza e profondità.