di Gabriele Ottaviani
Sai che fine abbiano fatto i corpi?
La moglie silenziosa, Karin Slaughter, HarperCollins, traduzione di Adria Tissoni. Appassionato, intenso, umano, profondo, sopraffino nella tecnica ed empatico senza retorica: interessanti i personaggi, avvincente la trama, solido il ritmo. Karin Slaughter scrive bene, anzi benissimo, e con agilità da esperta ginnasta valica d’un balzo i meri confini tassonomici del genere: è un thriller, certo, ma anche molto di più, un romanzo sulla condizione umana e la cognizione del dolore, specie quello che si prova quando si deve elaborare una perdita. Sembrerebbe un caso chiuso da anni quello in cui si imbatte Will Trent, agente speciale del GBI nuovamente protagonista di un’avventura ad altissima tensione: peccato che invece, mentre un uomo che è stato giudicato un omicida seriale è in carcere qualcun altro ne riprenda esattamente il modus operandi facendo altre vittime… Da non perdere.