di Gabriele Ottaviani
Jennifer Pashley ha scritto il dirompente Il caravan: Convenzionali la intervista con gioia per voi. (Foto di © Martirene Alcantara)
Cosa rappresenta il sesso per lei?
Per me il sesso è un tentativo di portare al culmine il desiderio, di placarlo. E in un certo senso, poiché vi è collegato, riguarda il possesso. Ma soprattutto per me è la speranza di arrivare alla completezza, la via attraverso la quale si trova in algebra la soluzione per un’incognita. Speri sempre che sia la risposta al pezzo mancante.
Perché la società contemporanea è così violenta?
Penso che la violenza derivi dalla disuguaglianza. È un tentativo primitivo di pareggiare i conti e, in questo momento, la disuguaglianza è più visibile che mai. Non è che la disuguaglianza sia peggiorata, ma, piuttosto, più persone si stanno svegliando e alcune delle reazioni a ciò passano per la violenza.
Qual è la condizione femminile ai nostri giorni?
Una donna è come un barile di fulmini soffocati dal coperchio.
Da dove vengono il razzismo e l’omofobia?
Dalla paura. Penso che qualsiasi tipo di odio verso un’identità derivi da una paura radicata, dell’ignoto o del fallimento. La cultura dominante corre sempre il rischio di essere distrutta e sovvertita e questo spaventa le persone che detengono una posizione dominante. Penso che se tutto ciò che hai sempre conosciuto è il privilegio, per esempio quello legato al fatto di essere bianco, maschio ed eterosessuale, allora può essere difficile immaginare un mondo in cui non sei al vertice.
Che paese sono gli Stati Uniti dell’era Trump?
Penso che gli Stati Uniti siano esattamente quella cultura dominante in procinto di essere rovesciata cui facevo riferimento poc’anzi. Trump rappresenta il peggio di quella cultura: eccezionalismo, eterosessismo, supremazia bianca, disparità economica e dominio della ricchezza. Gli Stati Uniti si sentono divisi e volatili, ma anche il catalizzatore del cambiamento è all’interno di quella turbolenza. Penso che la cultura stia cambiando, in meglio, ma qualsiasi crescita e guarigione è dolorosa.
Cosa ne pensa del #metoo?
Penso che il movimento #metoo abbia rappresentato una rete incredibilmente potente per tutte le vittime sopravvissute all’aggressione e alla violenza sessuale. Il riconoscimento che le molestie e le aggressioni sono così diffuse ha dato a molte persone il potere di aiutare a cambiare le cose.
Cosa spera che questo romanzo possa dire ai lettori?
Spero che questo romanzo dirà alle persone che c’è bellezza nell’oscurità e nel dolore, che il trauma è reale e che la connessione e la guarigione sono possibili, ma devi essere abbastanza coraggioso da approfondire le parti più oscure.
Cosa sta scrivendo adesso?
Ho in cantiere un nuovo romanzo, uscirò negli Stati Uniti a settembre 2020. È un thriller dark incentrato sulla povertà rurale, i segreti e lo scontro tra classi. E attualmente sto lavorando a un follow-up di The Watcher.
Pingback: JENNIFER PASHLEY intervistata sul blog "Convenzionali"