di Gabriele Ottaviani
Ingoiò amaro e attese. Finalmente notò una macchina che stava parcheggiando quasi di fronte al cancello dove era entrato. Fu dal ricordo di quella scena che riprese a raccontare: “Era quasi un’ora che stavo lì con le scarpe bagnate e cominciavo ad avere freddo; mi alzai per sgranchirmi le gambe, quando feci caso a due fari che si avvicinavano con la freccia che lampeggiava verso il punto in cui mi trovavo. Mi abbassai di nuovo e aspettai. Questa volta andò bene anche se passarono cinque interminabili minuti prima che quello si decidesse a scendere. Entrò nel cancello, si frugò in tasca e ne estrasse un mazzo di chiavi, poi accese la torcia del cellulare per illuminare la toppa del portone. Mi dava le spalle e nonostante l’oscurità pressoché completa, riuscivo a vederlo bene. La luce dei lampioni filtrava dagli alberi, prima di muovermi guardai di nuovo verso il marciapiede: non c’era anima viva. Mentre con una mano teneva il cellulare e con l’altra era intento a infilare la chiave nella serratura, gli sparai alla nuca. La pistola emise un suono impercettibile, il suo corpo si accasciò a terra di lato al portone: giaceva su un fianco, come se dormisse raggomitolato su se stesso. Il suo cellulare ancora acceso, illuminava una parte della testa, stava di profilo con la guancia destra immersa in una pozzanghera rossa. Per qualche secondo fissai lo sguardo su quell’immagine, vidi tanto sangue. Dopo aver ucciso guadagnai l’uscita, aprii lentamente il cancello, montai in macchina solo accostando la portiera e girai la chiave dell’accensione. Al primo colpo non partì; mi sentii gelare il sangue, temevo che con l’umidità, la batteria di quel vecchio carretto si fosse scaricata. Poi, al secondo tentativo, andò bene e la pioggia battente copriva a sufficienza il suono del motore.
L’assassino e il pettirosso, Andrea Fanetti, Il Foglio. Dov’è il bene? Dov’è il male? Come nascono, crescono, si sviluppano? Come ci condizionano la vita? Quand’è che scegliamo, ammesso e non concesso che lo facciamo davvero, chi essere, chi diventare, come comportarci? Cosa c’è nell’animo di ognuno di noi? All’origine di tutto c’è un bambino non amato, che elabora la sua personale rivalsa. Ma… Potente, affascinante, emozionante, induce alla riflessione e alla meditazione. Da non perdere.