di Gabriele Ottaviani
Il Vate ribattezzò Piazza del Campo in Piazza dei Miracoli, visitò Pisa, la Marina di Gombo (dove ambienta il dramma La Gioconda nel 1898, ispirandosi al genio di Leonardo e all’omonima opera di Amilcare Ponchielli), e la pineta di San Rossore con la Duse, nell’attesa che ella partisse, il 17 gennaio 1896, per Parigi… Negli anni che seguiranno, D’Annunzio vi tornerà spesso «…al presentarsi del solstizio d’inverno…», proprio a Pisa dove venne giurata la “Promessa” e la “conversione” – mutar d’ale fuor della tempesta -, secondo il linguaggio della Duse, che il poeta elaborerà come “fine ultimo” della propria vita.
Paola Puttilli, Pisa e le sue grazie – Riflessioni sul significato urbanistico e non di Piazza dei Miracoli, Aracne. Città d’infinita bellezza, scrigno d’arte raffinata, repubblica marinara benché ormai non certo prossima alle coste, Pisa non è solo lo sfondo di ogni narrazione che la riguarda, ne è la monumentale protagonista: il ritratto che ne fa Paola Puttilli, dalla cui prosa chiara e dotta si comprende pienamente non solo la competenza che le conferisce la laurea in architettura e la propria formazione ma anche la passione che la porta a immergersi in riuscitissime incursioni in ambito letterario, filosofico, teologico e artistico, culturale e intellettuale nell’accezione più ampia del termine, è un’esegesi eccellente, istruttiva e suggestiva. Da non perdere.