di Gabriele Ottaviani
La Harley frena davanti a un bar tabacchi ancora aperto su viale de Gasperi, all’imbocco del corso, e Manolo scende di corsa a comprare le sigarette. Paride mentre aspetta gratta il sedile fin quasi a sbrindellarlo, tenendo sott’occhio l’ingresso del bar dallo specchietto. Canticchia Summertime Sadness di Lana Del Rey, sposta le dita sul motore tiepido, le tamburella per darsi il ritmo. Credeva che appena rimasto solo si sarebbe sentito in colpa per Sandro, per essere andato a letto con un altro così presto. Credeva che si sarebbe precipitato su Gmail dal cellulare per leggere cosa gli ha scritto. Invece è come se non gliene fregasse niente e passa un mucchio di tempo ma sembra che il suo Johnny non voglia proprio decidersi a tornare. Forse Manolo ci sta mettendo così tanto perché è di fronte allo specchio del bagno e si guarda i bicipiti sotto la luce smorta dopo essersi bagnato la fronte. Paride se lo immagina mentre si preme le borse viola sotto gli occhi, sussurrando a se stesso: hai ancora una cazzo di possibilità, sei riuscito a scoparti Paride Negri e perciò non sei un fallito, hai capito?
L’inconveniente di essere amati, Alcide Pierantozzi, Bompiani. Se Calanchi, sul mare al confine fra Marche e Abruzzo, non esiste, esiste però tutto quel che c’è attorno, dice l’autore: e ha ragione, poiché il policromo affresco della varietà della natura delle cose e delle persone che dipinge in questa commedia umana piacevole come l’acqua per chi ha sete è credibilissimo, avvincente, chiaro, intenso, luminoso, preciso, puntuale, coinvolgente, brillante, raffinato, accattivante, divertente, intrigante, convincente. Si legge con gusto questa riuscita incursione nella provincia adriatica, colonna e punto di riferimento del nostro immaginario collettivo fatto di citazioni e luoghi comuni, che come ogni leggenda, specie se punteggiata di bonomia, hanno però un fondo di verità: irresistibile sin dal titolo.