di Gabriele Ottaviani
Si era invece sentita molto felice quando lui aveva sposato Anne ed era uscito di casa. Anne: una amabile giovane donna che pareva stravedere per Albert. Una volta Marina aveva accennato al loro matrimonio a Georgiana Ward, chiedendosi ad alta voce come mai funzionasse. Georgiana aveva inarcato un sopracciglio con aria d’intesa ed era scoppiata a ridere. Aveva detto che circolava la voce che Albert fosse un amante geniale, che sapesse come soddisfare una donna. Sesso, pensò. Si tratta sempre di sesso.
Il mercante di Londra – La saga dei Falconer, Barbara Taylor Bradford, Sperling & Kupfer, traduzione di Sofia Mohamed. La Londra dell’epoca vittoriana, Dickens e Wilde – e non solo loro – insegnano, è, come del resto tutto l’impero della longeva sovrana, un grappolo di contraddizioni, nel quale la sperequazione sociale si staglia in tutta la sua monumentale ipocrisia: James Falconer proviene da una famiglia umile, ma è determinato a emanciparsi. Ha cominciato a lavorare in modo indefesso sin dalla più tenera infanzia come ambulante al banco del padre, in un avviato mercato della capitale britannica, e ora che è un adolescente, e ha tutte le carte in regola perché, con l’occasione giusta, possa emergere grazie solo e soltanto ai suoi meriti, si è prefisso degli ambiziosi obiettivi: la sua abilità non mancherà di destare l’attenzione di Henry Malvern, il proprietario del mercato dove i Falconer lavorano, e i destini delle due famiglie sembrano proprio inevitabilmente sul punto di intrecciarsi. Così… Avvincente, appassionante, epico, sensibile, raffinato, riuscito: da non farsi sfuggire per nessuna ragione al mondo.