di Gabriele Ottaviani
Non riuscivo più a ricordarli, erano scivolati dalla mente via come la cera dalle candele.
I quattro cantoni, Gabriella Genisi, Sonzogno. Poche cose appaiono oggettivamente più romantiche di una notte d’amore in una casetta di pescatori in riva al mare a Polignano, e Lolita, che ora ha un nuovo amore, mentre quello per la giustizia non ha bisogno di essere rinfocolato, dato che la accompagna da sempre (non a caso è una commissaria di pubblica sicurezza), si gode la passione, le stelle, l’abbraccio del suo uomo. Tra pochi giorni sarà San Nicola, e a Bari vuol dire inizio dei festeggiamenti, luminarie splendenti, Natale. Ricorrenza che un uomo non festeggerà: a pochi chilometri da Lolita un uomo viene orrendamente ucciso. E non passa molto tempo che una Mercedes, per eludere un posto di blocco, finisca per schiantarsi. Gli occupanti, padre e figlio, rom, rendono l’anima a Dio: il DNA di uno di loro è sulla scena dell’altro delitto. Il caso sembra chiuso, la scusa per dare libero sfogo a un bel po’ di malsano razzismo è servita: peccato che Lolita, per parafrasare una celebre frase formulare tipica di un suo collega, non se ne faccia persuasa, e… Gabriella Genisi scrive sempre benissimo: qualora aveste bisogno di una conferma, questo libro gustoso, avvincente e piacevolissimo ve la fornisce chiaramente. Da non farsi scappare.