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“Un’inattesa attrazione”

Cover500di Gabriele Ottaviani

Di nome faceva Rowley e aveva la punta di un orecchio appiattita, come se la cartilagine fosse rattrappita. Clem non sapeva se preferisse gli uomini, le donne oppure la solitudine. Alcune persone erano più brave a capire quelle cose. Di certo lo erano i ragazzi del Jack and Knave. Anche se, naturalmente, era proprio quello lo scopo di un locale del genere. Dolcezza, con degli occhi come quelli, puoi rovesciare il mio drink ogni volta che ti va, gli aveva detto Gregory durante la sua prima sera là, dopo che Clem lo aveva urtato, facendo cadere il suo bicchiere di gin. Poi erano finiti nel retrobottega, dove Gregory gli aveva fatto un pompino. Quello era la conferma della sua tesi. Al Jack potevi essere sicuro delle inclinazioni di tutti, perché solo se le condividevi venivi invitato a entrare. Ecco perché Clem non doveva preoccuparsi di cercare di decifrare dei segnali invisibili. Gli sarebbe tanto piaciuto incontrare là il signor Green. Stava addirittura pensando di chiedere a uno dei ragazzi di passare a trovarlo. Gregory sarebbe stato in grado di capire le inclinazioni del signor Green a cinquanta passi di distanza. La settimana precedente, Clem era rimasto ad ascoltare affascinato mentre lui, Mark il Polacco e Nathaniel, il giornalista, discutevano di come fosse possibile “capire” i gusti di un uomo, i suoi peccati, o se stesse nascondendo qualcosa degno di una buona storia. Clem sembrava non possedere la capacità che permetteva agli altri di “capire”; aveva l’impressione che esistesse un mondo intero di segnali su una frequenza che lui non riusciva a cogliere. Non per lamentarsi, ma gli sarebbe piaciuto riuscire a “capire” Rowley Green. La porta d’ingresso tremò e si aprì. Il signor Power entrò e gli rivolse un ampio sorriso di sollievo.

Un’inattesa attrazione, K. J. Charles, Triskell, traduzione di Chiara Fazzi. Clem, tenutario di una pensione, ama la vita tranquilla. Ha dei passatempi, un lavoro, un inquilino con cui è piacevole trascorrere la quotidianità. Peccato che Rowley, questo è il nome dell’uomo che non lo lascia affatto indifferente, non sia interessato a null’altro che a una mera amicizia. Non anela niente che non sia solitudine: almeno finché gli occhi di Clem non iniziano a scavargli dentro. Il cadavere brutalizzato di un altro inquilino gettato però sulla soglia della dimora catapulta i due nel fitto d’un mistero… Primo volume di una nuova saga d’ambientazione vittoriana, è intenso e avvincente.

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