di Gabriele Ottaviani
Los conductos. Politico, potente, vibrante, esplosivo, monumentale, allegorico, mai retorico, ricchissimo di livelli di lettura e chiavi d’interpretazione, articolato, pluristratificato, il film, coprodotto da Francia, Brasile e Colombia, di Camilo Restrepo con gli ottimi, fra gli altri, Luis Felipe Lozano e Fernando Úsaga Higuíta, indaga la storia di un uomo in fuga in una terra attraversata da condotti sotterranei, meandri che possono essere trappole ma anche scappatoie da una realtà corrotta fin nelle sue fibre più intime: maiuscolo.