di Gabriele Ottaviani
La mia di battaglia la perdo ogni giorno.
Tu non sapevi, Luca Cerullo, Castelvecchi. Prima di trasferirsi a Napoli la madre di Sara, in fuga da una casa in una malconcia traversa di via Merliani che non ha avuto tempo di diventare perfetta, e da un matrimonio talmente infelice che preferirebbe che suo marito non fosse la brava persona che è, perché così sarebbe tutto più facile, ha vissuto a Procida, da cui però ha fatto di tutto però perché la figlia stesse lontana. Isola remota anche nei suoni del dialetto, lingua del cuore in cui forse la madre ha espresso i suoi estremi pensieri, è lì che Sara, che non vi conosce nulla è nessuno, si reca, per fare i conti con un passato che le grava sulle spalle… Intenso, avvincente, emozionante, ben scritto, quello che di fatto è l’esordio nel romanzo propriamente detto di Luca Cerullo è una prova narrativa splendida sin dalla copertina, profonda, delicata, potente, travolgente, come un’onda del mare.