di Gabriele Ottaviani
Fa di tutto per non guardarmi negli occhi…
Il dio di una estate, Ralf Rothmann, Neri Pozza, traduzione di Riccardo Cravero. Kiel, su una baia a forma di cuneo da cui di fatto prende il nome sul fiume Eider, nei pressi del mar Baltico, all’estrema propaggine settentrionale, al confine con la Danimarca di cui per un certo periodo è stata parte integrante del territorio, della Germania, in una posizione pertanto decentrata, non distante da Amburgo e Lubecca ma discosta da molti degli eventi più significativi, com’è, nel bene e nel male, per ogni periferia, è la città, capoluogo dello Schleswig-Holstein, da cui Luisa, con madre e sorella, nell’anno del Signore millenovecentoquarantacinque, quando le sorti del Riech hitleriano sono segnate, è sfollata a causa dei bombardamenti che ne falcidiano di continuo il territorio e soprattutto il porto militare. Luisa si trova dunque a passare l’estate, in compagnia degli amatissimi libri e di nuovi amici, a meno di un’ora di macchina da casa, nei boschi, miracolosamente immuni dalla violenza del conflitto fin dal suo inizio, del podere della sorellastra Gudrun e di suo marito Vinzent Landes, assistente del governatore del Gau locale, una delle regioni amministrative della Germania nazista. Ma un giorno… Magistrale, lirico, intenso, vibrante, bellissimo. Da non farsi sfuggire per nessuna ragione.