Libri

“Dal grigio alla stella”

unnameddi Gabriele Ottaviani

Il riscatto, abbiamo detto. Degli azzurri, dell’Italia tutta e di Rivera, che, certo, ha poco da farsi rimproverare per la sua carriera. Ma c’è sempre stato qualcosa di irrisolto, nella sua figura di campione, un “sì, ma…” che lo ha accompagnato sempre. Ora, per esempio – siamo già al secondo tempo supplementare, e le cose successe ce le ricordiamo tutti – ecco quella palla che, lemme lemme e spizzata da Müller, sta per raggiungere l’angolino; beh, un atleta solido, sveglio, pronto la potrebbe intercettare. Invece Rivera si impiglia in un gesto tardivo, inutile, grottescamente erotico, abbracciando il legno candido, ma ora maledetto, che non ha saputo, neppure lui, schivare il colpo. Rivera è l’abatino il fragile, l’inconsistente. “Posso pensarci e ripensarci, non la troverò mai una spiegazione” dice Rivera, scrivendo la sua cronaca su “L’Europeo”…

Dal grigio alla stella – Gianni Rivera. Alessandria, Milano e il suo mondo, Mimma Caligaris, Bruno Barba, Rogas. Calciatore di chiarissima fama, plurititolato e pluripremiato (la sua staffetta, eternata anche dalla penna sublime di Brera, in Nazionale, con l’erede di quel Valentino Mazzola – ovverosia Sandro – vittima assieme a troppi altri della tragedia di Superga che fece sì che il Grande Torino aggiungesse poco dopo la fine della seconda guerra mondiale un’altra voce al novero della tragica casistica che pare confermare l’adagio che giovane muore chi è caro agli dei, ha diviso l’Italia e non solo come ogni grande rivalità che si rispetti), politico a livello nazionale e continentale, finanche ballerino con le stelle, Gianni Rivera è uno degli astri più fulgidi del panorama non esclusivamente sportivo italiano: Mimma Caligaris, giornalista sportiva, responsabile della redazione sport del gruppo editoriale Il Piccolo – SoGed, corrispondente del quotidiano Tuttosport, autrice di numerose e varie pubblicazioni, e Bruno Barba, che dirige la collana di cui questo volume fa parte, ricercatore di Antropologia all’Università di Genova, esperto in una disciplina assolutamente affascinante nel nostro mondo globalizzato quale è il meticciato culturale e il sincretismo religioso, nella fattispecie imperniandosi soprattutto sulle vicende del Brasile, ma anche indagatore del calcio nei suoi evidenti (basta una sfera anche di stracci o di stagnola ricavata dagli incarti dei panini mangiati in fretta e furia a ricreazione ai tempi delle scuole elementari per trovare subito l’occasione di sfidarsi assieme, a prescindere da ceti, censi e latitudini…) significati antropologici di “fatto sociale totale”, realizzano un ritratto dettagliatissimo e assai bello, che conquista in un baleno. Da leggere e far leggere.

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