di Gabriele Ottaviani
Ricordati la promessa…
La casa mangia le parole, Leonardo G. Luccone, Ponte alle Grazie. Saggista, traduttore, divulgatore, editor, editore, agente letterario e ora – chi più ne ha più ne metta… – esordiente nella narrativa propriamente detta con un romanzo potente e riuscitissimo, Luccone dà alle stampe una storia poderosa e di rara coerenza, che si muove su diversi piani intessuti fra di loro con eleganza e raffinatezza talmente pregevoli da apparire inconsuete, oltre che benedette, nel panorama letterario contemporaneo. In questo gioco di specchi e riverberi si rimane infatti piacevolmente coinvolti e avviluppati: una famiglia dall’apparenza perfetta esplode in un tintinnio di cocci, un bimbo lotta con l’ineffabilità cui lo costringe la dislessia, il mondo intero è dinnanzi a un cambiamento senza precedenti. Dotto e ricco di riferimenti, chiavi di lettura e d’interpretazione sin dalle primissime pagine e da un Capodanno come tanti capita di vivere a chiunque, purtroppo, pieno di malmostosi silenzi e di verità taciute, è intenso e ottimo già dalla copertina. Da non perdere, da leggere, rileggere, far leggere. Maestoso.
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