Libri

“Farley”

Farley-COPERTINAdi Gabriele Ottaviani

Farley appende il cappotto sull’attaccapanni, si liscia il vestito, appoggia accanto al muro il sacchetto con i regali che ha comprato. Il primo ad arrivare. Gli viene in mente che questa potrebbe essere la prima volta che è completamente solo, non solo nell’ufficio, ma di sicuro nell’intero stabile. Persino ai tempi in cui lavorava di notte o tornava qui dopo che il pub aveva chiuso perché non riusciva a tollerare l’idea di tornare a casa… c’era sempre qualcuno. In una stanza da qualche parte. Le sorelle nell’appartamento all’ultimo piano. Il sarto pazzo. Il pappagallo. O quella volta il giovane Slowey. Si sente quasi spaventato. Il buio palazzo silente attorno a lui. Il lungo corridoio. La sensazione di qualcosa che si aggira nelle stanze vuote dell’appartamento al piano di sopra. Quasi si aspetta di vedere il volto truccato di Jane che si affaccia come una maschera veneziana al di sopra della ringhiera: “Oh, eccola qua, signor Slowey, mi chiedevo proprio se potessi chiederle una mano…” Nessuna offesa per il fatto che l’abbia chiamato Slowey: che si trattasse di sistemare una presa di corrente o spostare un mobile, per Jane erano tutti il signor Slowey. Ora gli torna in mente il giorno in cui è andata in pensione – quanto gli era parsa vecchia allora – insegnava teatro in una scuola secondaria. Le due sorelle più anziane erano già morte e Chrissy era in una casa di riposo nel Meath. La solitudine di Jane dopo quel giorno. Si poteva vederla trascinarsi sulle scale dietro di lei, avvertirla nel modo in cui rispondeva al telefono al primo squillo…

Farley, Christine Dwyer Hickey, Paginauno, traduzione di Sabrina Campolongo. In libreria da oggi questo travolgente ed emozionante romanzo di una pluripremiata autrice irlandese dalla voce stentorea e unica il cui Tatty, ispirato alla sua difficile infanzia, è stato appena scelto come Unesco Dublin One City One Book 2020, il che significa che per un anno il libro sarà al centro di una campagna di promozione alla lettura che coinvolgerà l’intera città di Dublino (tra gli autori che negli anni sono stati scelti compaiono nientedimeno che Edna O’Brien, Roddy Doyle, Oscar Wilde, Flann O’Brien, Joseph O’Connor), conduce il lettore con mano sicura per le strade della capitale dell’Eire, mescolando con sapienza tutti i vari gusti che condiscono l’esistenza di ognuno, un filo sottile teso fra la lirica e il disincanto. Farley ha settantacinque anni, la mente è vispa ma il corpo è fragile. In una gelida notte di gennaio si sveglia ritrovandosi paralizzato riverso sul pavimento del bagno. Pensa dunque a come salvarsi, e nel frattempo ripercorre la sua normalissima, e dunque straordinaria, quotidianità. E… Da non perdere per nessuna ragione.

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