di Gabriele Ottaviani
La donna delle fiabe si affrettava nella nebbiolina gelida come se fosse sobria.
Donne nei loro letti, Gina Berriault, Mattioli 1885, traduzione di Francesca Cosi e Alessandra Repossi. Ventitré anni fa l’autrice di questa raccolta – nella sua produzione ve ne sono altre due, ma non mancano nemmeno i romanzi e, forse soprattutto, le sceneggiature – aveva settant’anni e non era ancora la scrittrice acclamata come meritava che viceversa, anche se sono ancora troppo pochi coloro che la conoscono, è oggi. Questo volume pluripremiato ha rappresentato infatti un autentico punto di svolta: il titolo si deve a una delle storie dell’antologia, tutte splendide, intense, avvincenti, avvolgenti, convincenti, coinvolgenti, raffinatissime, magistrali e senza tempo, quella di cui è protagonista Angela, giovane attrice di belle speranze che per sbarcare il lunario lavora in ospedale come assistente sociale e dà vita a una particolare teoria sui destini delle donne oppresse che con battagliera empatia accudisce. Impeccabile e imprescindibile.