di Gabriele Ottaviani
Era l’inganno a eccitare il gladiatore più di ogni cosa.
L’ultima vittoria, Santiago Posteguillo, Piemme, traduzione di Claudia Acher Marinelli e Adele Ricciotti. Di famiglia senatoria, per anni nell’esercito, adottato come figlio con cognome e autorità di Cesare da Nerva cui succedette come imperatore, scelto per merito e difatti artefice di una vera e propria età d’oro (nonché della massima estensione del dominio di Roma, che con lui e il suo successore si espande dalla Lusitania al Medio Oriente, dall’Inghilterra all’Africa settentrionale), ordinò grandi lavori di civilizzazione e inaugurò significative imprese di sistemazione urbanistica e monumentale, fu intransigente coi cristiani cercando però di rispettare i principi di giustizia del diritto romano, artefice di formidabili vittorie militari ispirategli dal mito visionario del più grande di sempre, Alessandro Magno, che lo portarono ad annettere l’Armenia e a raggiungere il Golfo Persico, sfidando gli storici nemici dell’Urbe, ossia i Parti, Traiano è uno dei principali protagonisti di questo ampio, epico, solido, ottimo, avvincente romanzo storico, ricco di suggestioni e riferimenti, di un autore pluripremiato – niente affatto per caso… – a livello internazionale. Da non perdere.