di Gabriele Ottaviani
Provocatori, teppisti, estranei alla tradizione della classe operaia, strumenti della reazione. La strategia linguistica sindacale collima con quella del Pci.
Una democrazia in pericolo – Il Lavoro contro il terrorismo (1969 – 1980), Francescopaolo Palaia, Il canneto. Sono stati gli anni più bui della repubblica, quelli definiti di piombo. Perché capitava spesso e malvolentieri che si rischiasse di non tornare nella casa dalla quale si era usciti a causa di una pallottola, o di un attentato. Il baluardo della democrazia non poteva, come ancora oggi non può, contro ogni violenza e ogni sopruso, non essere la solidità del tessuto sociale, fatto di impegno, condivisione, dignità. E nulla dà più dignità a una persona che il lavoro. Che dev’essere onesto. Tutelato. Garantito. Adeguatamente ricompensato. Tra il millenovecentosessantanove e il millenovecentoottanta l’Italia, i sindacati, la politica hanno vissuto cambiamenti fondamentali, le cui conseguenze si riverberano ancora oggi, a decenni di distanza, nell’organizzazione dello stato, che, è bene ricordarlo, si compone di tutti noi. Perché ciò che è pubblico appartiene a tutti, e quindi tutti debbono averne cura, non si tratta di una terra di nessuno, senza padroni, senza diritti, senza, soprattutto doveri. Del resto, però, siamo un paese che ha scientemente deciso da anni di non insegnare più educazione civica di fatto, sicché… Il saggio, ampio e interessantissimo, di Palaia è un vivido e importante affresco d’un’epoca, e non solo. Da leggere. Monumentale.