di Gabriele Ottaviani
Io e il fratello che mi era rimasto riempimmo la fossa con la pala. Era quello che volevamo.
Tutti i morti volano in alto, Joachim Meyerhoff, Marsilio, traduzione di Giovanna Agabio. Autore e attore di teatro di chiara fama, scrittore di successo irresistibile – che pare senza dubbio in grado di ribadire e confermare – con il suo esordio molto autobiografico fondato sulle memorie della propria infanzia vissuta nell’ospedale psichiatrico diretto dal padre, Meyerhoff, ora cinquantaduenne, racconta la vicenda del diciottenne Joachim che lascia la cittadina di provincia della Germania settentrionale che è tutto il suo mondo per raggiungere le sconfinate praterie presso Laramie, Wyoming, dove lo attende una borsa di studio vinta per meriti sportivi concernenti la sua attività di cestista. Così almeno dice in giro. Peccato che non sia vero. E… Sopraffino, magnifico, perfetto.