di Gabriele Ottaviani
«Elisa, il problema è serio. Tu hai un marito e due figli. E un amante. Per quanto vuoi andare avanti? Se Flavio ti scopre? Ti porterà via tutto. I bambini. E la tua bella casa. E questa libreria, perfino questa è sua. Devi lasciare Alessandro». Elisa la osserva. Sa che ha ragione. Sono mesi che si tormenta. E che tenta di lasciarlo. E che poi non lo fa. «Io non lo so se voglio lasciarlo» dice Elisa per la prima volta. E sorride e abbassa la testa. E poi aggiunge: «No, non voglio lasciarlo» e questa frase definitiva le suona in testa ancora e ancora. E assume la forma di una certezza. E guarda Diana che annuisce. E che dice: «Allora devi dirlo a Flavio». «Ma perché?». Elisa si alza dalla sedia e aggiunge: «Non voglio rinunciare neanche a lui. Né alla nostra vita tranquilla». «Non si può avere tutto dalla vita, Elisa». Elisa alza un sopracciglio e le spalle, e sorride: «No? E chi lo dice?». «E se Flavio ti scopre?». «Non è così intelligente». «Ma tu cosa vuoi?». «Quello che vogliamo tutti. Un po’ di felicità». «Quindi continuerai così fino a quando?». «Fino a quando mi va».
Di nessuno, Simona Mangiapelo, Alter ego. Che cos’è la felicità? Con ogni probabilità non esiste una risposta sempre valida. Ognuno, forse, ha la sua. Per Elisa la felicità sta nel mandare all’aria tutto quello che ha costruito in nome di una passione che non ha mai provato prima. Per lo meno così crede. Perché la sua placida quotidianità le è diventata stretta, intollerabile. Ma al tempo stesso rassicurante, come tutte le consuetudini che ci definiscono. E quindi ha bisogno di un’evasione per andare avanti. Non c’è però nulla di innocente nell’uomo che come un fuoco sotto la pelle la fa avvampare al solo pensiero, e non mancherà molto perché lo scopra. Inattesa, d’altro canto, è la sua reazione… Vibrante e appassionante sin dalla riuscitissima copertina, credibile e straziante, violento e potentissimo.