di Gabriele Ottaviani
Miller e i Baustelle avevano chiesto a lui e Michele di lavorare con loro. Così si sono detti: “Ce lo stanno chiedendo senza che siamo stati noi a cercarli, abbiamo da sempre l’idea di aprire un’agenzia di management artistico, pensiamoci.” Io avevo appena finito di registrare Per ora noi la chiameremo felicità a Ferrara, in piena estate e con un caldo atroce, li ho invitati a casa mia ad ascoltare il disco con il ventilatore puntato addosso e ne sono stati entusiasti. Era la prima volta che vedevo Michele, e anche con lui ci siamo trovati subito benissimo. Dopo una settimana mi hanno chiamato e mi hanno detto: “Dai, cominciamo.” Da lì la cosa è andata avanti, otto anni di lavoro ma soprattutto di grande amicizia. Sono stati un dono, sono le persone con cui lavoro più a stretto contatto, e tra i miei migliori amici.
Le luci della centrale elettrica – Dieci anni di musica fra la via Emilia e la Via Lattea, Vasco Brondi, La nave di Teseo. A cura di Tiziana Lo Porto. Corredato da immagini splendide, questo libro di raro pregio racconta la storia della genesi di un progetto artistico di chiara fama e di indubbia rilevanza nel panorama italiano, che è veicolo di numerosi importanti messaggi e che prende il nome da un paesaggio, quello dello stabilimento della Montedison, che di notte non è altro che un alveare di luci e di fumo, un simbolo che si staglia violento e che porta con sé molteplici suggestioni. Da leggere.