di Gabriele Ottaviani
Non ho mai vissuto un momento così dolce. Sfioro le sue labbra con le mie…
Boys of summer, Cooper Davis, Triskell. Traduzione di Ciro Di Lella. Max è gay. E lo sanno tutti. Hunter pure. Ma non lo sa nessuno. Nemmeno lui. Perché ha sempre pensato che gli piacessero le ragazze. Poi un giorno ha baciato il suo migliore amico e non ha capito più nulla. E il miglior amico in questione, per l’appunto, è Max. Che lo aspetta da sempre. Nel senso, soprattutto, che non ha mai fatto l’amore con nessuno. E l’estate, si sa, è la stagione rovente per antonomasia. Hunter non vede l’ora di essere il primo uomo di Max. Ma sa anche che non vuole, non può, non deve fargli del male. E allora… Che resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo a un risolino di stupore, di essercela tanto presa per così poco, e anch’io ho creduto fatale quando si è poi rivelato letale solo per la noia che mi viene a pensarci. A pezzi o interi, non si continua a vivere ugualmente scissi? E le angosce di un tempo ci appaiono come mondi talmente lontani da noi, oggi, che ci sembra inverosimile aver potuto abitarli in passato, scrive, e ha assolutamente ragione, il sublime Busi, ma a questo livello di consapevolezza si arriva solo con l’età, prima il fuoco della gioventù produce un fumo che obnubila, e non esiste terrore più tremendo del’immaginarsi come causa di dolore per chi più è caro al cuore… Credibile, intenso, lieve ma mai superficiale, appassionato.