Libri

“Una lotta meravigliosa”

51ywU-GeD1L._AC_US218_.jpgdi Gabriele Ottaviani

L’intero album è un casino. Non so da chi o cosa Mike G stia scappando. Non avevo mai sentito parlare dei Violators. Feci il giro della casa alla ricerca dell’atlante di mio padre. Sfogliai tutte le pagine fino a trovare la mappa del loro mitico regno, Strong Island. Mi aspettavo chissà che, invece erano degli isolotti senza niente, pronti a farsi spazzare via dalle onde. Tutti quei misteri, quel tacere di grandi cose non dette, ci risucchiavano nella loro musica. Nessuno sapeva spiegare da dove veniva l’arte di Big Daddy Kane, come riusciva a far sembrare il più duro dei suoi rivali una signorina a passeggio di sabato sera con un vestito a fiori, o il verso più brutale scritto prima di lui uno scherzo civettuolo. Studiavo ogni parola sul retro del disco, ripassavo le canzoni fino a saperle a memoria, le cantavo e ricantavo nella mia testa. A forza di cercare trovavo messaggi nascosti, reali o immaginari che fossero. Poco alla volta tutti gli elementi presero lentamente forma. E lentamente capii perché Kane e gli altri indossavano cappe, maschere e vestiti con muscoli finti. Lentamente mi resi conto che non ero l’unico ad avere paura.

Una lotta meravigliosa, Ta-Nehisi Coates, Codice, traduzione di Chiara Stangalino. Ta-Nehisi è uno dei sette figli di Paul Coates. Un mito. Un uomo tutto d’un pezzo. Un padre impegnativo. Pronto a ogni cosa per fare in modo che i pericoli di Baltimora e le facili tentazioni fossero lontane dalla sua famiglia. Veterano del Vietnam, ex membro delle Pantere Nere, autodidatta sopravvissuto a un passato irto di spini più d’un roveto, creatore, nella propria cantina, di una casa editrice, con l’obiettivo di raccontare la vera storia della civiltà africana, è un genitore che non si può non ammirare e con il quale al tempo stesso è impossibile non entrare in conflitto. Raccontando la propria adolescenza Ta-Nehisi Coates dipinge un affresco emotivamente destabilizzante e travolgente del microcosmo della famiglia nel macrocosmo di una società che ha ancora oggi tantissima strada da fare in tema di autentica uguaglianza. Da leggere e rileggere.

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