di Gabriele Ottaviani
- Lei ha ancora le 3 C?
- Le cosa?
Ha ritratto le labbra, una piccola caverna sorridente.
- Le 3 C, ha detto. Io ho smesso con tutte e tre.
- Ma cosa sarebbero?
Ha spalancato gli occhi cattivi e, protendendosi verso di me, ha abbaiato: – Cactus. Cuccioli. E cazzi.
Meglio sole che nuvole – Leggere Ovidio a Miami, Jane Alison, NN. Traduzione di Laura Noulian. Si sa, amare significa donare qualcosa che non si possiede a chi non sa che cosa farsene: è la ricchezza più preziosa che esista, è ciò che rende la vita un incanto, ma può anche essere fonte di dolore e delusione. E la protagonista di questo sensuale, ironico, irriverente, coinvolgente, interessante, intelligente, entusiasmante romanzo è delusa dall’amore e dagli uomini: così se ne torna a Miami mentre traduce brani di Ovidio, che, come tutti i classici, Machiavelli, ma non solo, insegna, le parlano con linguaggio sempre nuovo, come se attraverso il tempo sapessero esattamente in che modo rivolgersi alla sua anima in difficoltà, è circondata da surreali condomini – risiede in un grattacielo – e si prende cura di un gatto e un’anatra un po’ male in arnese. Oltre che di sé, ovviamente: finché, un giorno… C’è del genio in Jane Alison: da non perdere.
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