di Gabriele Ottaviani
Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare senza vedere, così come si può vedere qualche cosa senza rivolgervi intenzionalmente o coscientemente lo sguardo): questo significa guardare. Che, appunto, è cosa distinta dal vedere. E dall’osservare. È una questione di attenzione. Quella che oggi manca. Nei rapporti umani. E nella società. Eyes parla di questo: tutti i personaggi hanno degli occhi vistosissimi. Ma è solo trucco, su palpebre chiuse. E la violenza che è nel mondo passa inosservata, inascoltata. Scritto e diretto da Maria Laura Moraci, dedicato alla memoria di Niccolò Ciatti, pestato a morte da tre aggressori in discoteca a Lloret de Mar nel duemiladiciassette senza che nessun altro facesse nulla se non starsene lì a guardare, appunto, o a riprendere col cellulare, è un cortometraggio bello e importante.
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