68. Berlinale

“Interchange”

201818647_1_IMG_FIX_700x700di Gabriele Ottaviani

Interchange. Scambio, avvicendamento. Svincolo. Questo significa interchange. E il tema di questo interessante film è proprio questo. Lo svincolo. O meglio, si tratta del vero e proprio protagonista. Siamo a Montreal, ma in fondo potremmo essere dappertutto. Perché questo è senza dubbio uno spazio fisico, un luogo, ma è anche un non-luogo. Una tela vergine, su cui ogni personaggio dipinge la storia della sua inquietudine. È un posto che c’è ma non si può definire, non appartiene, è ai margini, è un margine esso stesso, un limite, una convenzione, una cesura, un luogo che divide e al tempo stesso congiunge differenti alterità. La macchina da presa indaga gli occhi e le anime, e riproduce una interessante tranche de vie, che fa posare lo sguardo laddove di solito lo si volta. O, noncuranti, non lo si lascia nemmeno soffermare.

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