di Gabriele Ottaviani
«Il movente è fondato sulle dicerie a Piazze,» avanzò nel nuovo argomento il difensore «ciarle nate, come dappertutto, sul nulla o sul travisamento dei fatti. Dio ce ne guardi, come pure dalle notizie riservate, dalle confidenze personali. Non si ripeta il cumulo di fandonie alla maniera del più chiaro esempio di errore giudiziario: G-I-R-O-L-I-M-O-N-I.»
Il complotto Toscanini, Filippo Iannarone, Piemme. Tra il millenovecentoventiquattro e il millenovecentoventisette Roma venne sconvolta dallo stupro di sette bambine, cinque delle quali furono anche uccise. Venne ingiustamente accusato, con ogni probabilità al posto del presunto reale colpevole, il pastore protestante Ralph Lyonel Bridges, che aveva precedenti per molestie sessuali a minorenni ma che non fu mai processato, un fotografo e mediatore, Gino Girolimoni. Poi scagionato, ma la sua vita fu ovviamente rovinata per sempre e nessuno gli chiese mai scusa. È l’errore giudiziario per antonomasia, impresso a viva forza nell’immaginario collettivo e nel lessico comune, ricordato anche da un film di Damiano Damiani e mediaticamente noto come forse solo, cambiando quel che dev’essere cambiato, il caso di Enzo Tortora. E anche a Piazze, in provincia di Siena, nel millenovecentotrentacinque, l’anno del volo di Amelia Earhart tra Hawaii e California, del cambio di nome da Persia a Iran, della conferenza di Stresa in cui Italia, Francia e Gran Bretagna affermano di voler agire di comune accordo per mantenere la pace, ma in Europa, tanto che il regime fascista, al suo tredicesimo anno di vita, darà il via alla guerra in Etiopia, del disastro di Molare e delle infami leggi di Norimberga, c’è il rischio di un errore giudiziario. Una notte la calma è infatti lacerata da un grido. È stato ucciso Alberto Rinaldi, un luminare della scienza medica. Bisogna trovare il colpevole. Ma sarà una farsa che non porterà a nulla. Quando però nel millenovecentoquarantanove il presidente della repubblica vuole nominare senatore a vita Arturo Toscanini e il suo nome compare nelle carte del delitto non si può far finta di non vedere. E… Semplicemente mozzafiato.