giffoni 2017

“Noi siamo tutto”

everything-everything-nick-robinson-amandla-stenberg.jpgdi Gabriele Ottaviani

Per immunodeficienza si intende una condizione patologica determinata dal ridotto funzionamento del sistema immunitario e nei casi più gravi dalla totale incapacità di produrre un’adeguata risposta immunitaria difensiva contro agenti infettivi e un’efficace resistenza contro le sostanze tossiche. Si distinguono un’immunodeficienza congenita e un’immunodeficienza acquisita, determinata cioè da altre patologie concorrenti. L’immunodeficienza congenita viceversa è una malattia piuttosto rara che è presente già alla nascita e che si manifesta come un deficit dell’immunità cellulare e/o di quella di tipo umorale, ossia la produzione di anticorpi. Si tratta di una malattia con diverso grado di gravità, in alcuni casi non compatibile con una lunga sopravvivenza. Questo, pressappoco, dice qualunque enciclopedia medica che si voglia consultare. Parole che suonano già molto serie, ma immaginate cosa debba essere vivere purtroppo una condizione del genere, esistere nel mirino di una spada di Damocle che non attende altro che sganciarsi sulla testa di chi soffre per questa condizione. Maddy, bellissima, ha vissuto senza vivere. È diventata una giovanissima adulta senza mai poter varcare la soglia della sua dimora. È allergica al mondo. Ogni cosa può farle davvero male. È stata sempre solo insieme a sua madre e alla sua infermiera. Ma nella casa accanto ora si sono trasferiti dei nuovi vicini, i Bright. Che hanno un figlio. Olly. Che la scorge, e inizia a comunicare con lei. Nasce un delizioso sentimento, dolce quanto potenzialmente fatale… Tratto da un successo editoriale brillantissimo, Noi siamo tutto (Everything, everything), presentato in anteprima a Giffoni, con i bravi e graziosi Amandla Stenberg e Nick Robinson, non brilla per originalità, ma è emotivamente coinvolgente, semplice, onesto, romantico e lineare. Si lascia guardare, e con ogni probabilità gli appassionati del genere apprezzeranno.

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