di Gabriele Ottaviani
Quand on a 17 ans, come recita il titolo del meraviglioso film del maestro Téchiné, tutta la vita appare in bilico. Perché vorresti essere già quello che non sei ancora, e non essere più quello che sei stato. Stai crescendo, ed è una corsa in salita controvento. E ogni cosa che ti fa pensare che qualcuno potrebbe segnarti a dito va tenuta nascosta, separata dal resto. La tua vita è un mosaico, è come il vestito di Arlecchino, fatta di tessere dai colori contrastanti. Nassim studia in un eccellente liceo parigino. Sembra un ragazzo come tutti gli altri. Lo è. Solo che ha perso la mamma. E ogni sera torna in una casa famiglia. È accolto con affetto, ma non vuole integrarsi. Non vuole essere come gli altri che sono lì. Cerca di essere come tutti, ma tutti quelli “normali”, diverso dai “diversi”. È molto più che semplicemente generato dalla storia vera dell’ispirato regista, il francese Chad Chenouga (anche sceneggiatore insieme a Christine Paillard, e la cifra rassomiglia a quella della grande Sciamma), il film Do it right (De toutes me forces, titolo originale semplicemente perfetto), che incanta sotto ogni aspetto, con l’ottimo Khaled Alouach e Yolande Moreau (Senza tetto né legge, Germinal, L’ussaro sul tetto, La felicità è dietro l’angolo, Il pianeta verde, Il favoloso mondo di Amélie, Vendette di famiglia, Quand la mer monte…, Cacciatore di teste, Séraphine, Nella casa, Dio esiste e vive a Bruxelles, L’infanzia di un leader), che non ha bisogno di presentazioni e non si discute, si ama.
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