di Gabriele Ottaviani
Perché tradisci tua moglie se ti mette tanta ansia, avrebbe voluto chiedergli.
Un adulterio, Edoardo Albinati, Rizzoli. Erri è tarchiato e biondo. Non nuota granché bene. Clementina invece sembra nata in acqua. Sa mentire con facilità impressionante, non inventa storie troppo arzigogolate, che rischierebbero inesorabilmente di attirare l’attenzione. Non vuole più che suo marito la penetri: già da molto tempo prima del parto gli si negava. Continua a farlo. Lui, sensibile, affettuoso, rispettoso, non capisce. Così almeno le pare. Non si rende conto, il tapino, che lei ormai vuole solo Erri. Che come lei non è libero. E Clementina prova stizza nel fatto che lui continui ad avere anche una vita con la moglie. Per Erri invece è diverso. Clementina può andare con chiunque desideri, basta che poi si conceda anche a lui. Perché è convinto che con lui sia diverso. Unico. Speciale. Che quei loro amplessi che ormai da tempo consumano insieme fugacemente, stando bene attenti a non lasciarsi l’un l’altro addosso segni rivelatori (ma sembra più lui ad avere questo genere d’ansia), annullino tutto il resto. E così sono partiti per un’isola. Lei con un bagaglio troppo grande per due giorni, lui talmente desideroso di fare sesso che sembra che il fatto che con lui ci sia Clementina e non chiunque altro sia quasi un dettaglio. Camminano senza chiedere informazioni, con un pudore che a questo punto suona davvero fuori luogo, si desiderano, si vogliono… Dopo il monumentale La scuola cattolica Albinati torna negli scaffali delle librerie con un incendio che rassomiglia a quello che avvolge la macchina da scrivere lanciata dalla finestra nel celebre film di Almodóvar, che non a caso si chiama La legge del desiderio: perché è proprio di questo irresistibile fenomeno che lo scrittore realizza una magistrale esegesi capace di parlare a tutti, a chi ama e a chi no, a chi tradisce e a chi no, a chi sogna e a chi non ritiene di essere nemmeno in grado di farlo. Del desiderio, e delle sue dinamiche. Travolgente.
Un consiglio da tenere di conto
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