di Gabriele Ottaviani
Senti vagamente che la cosa ti riguarda; presagisci che ti faranno la festa, che ti farai distruggere.
Rue Monte au Ciel, Suzanne Dracius, Paginauno. Trdauzione a cura di Lea Oliveri. Montagna di fuoco, Ventre d’aria, Ventre del mare, Ventre della terra, Ventre di fuoco, Di sudore, zucchero e sangue, I tre moschettieri erano quattro, La virago, Perché era lui, Il respiro degli avi, Perché ero io, Clorofilliana creazione, Edipo in treno, Un bambino non è un granello di roccia, Scritto con il succo di limone verde. E inoltre persino dei consigli di scrittura. A quattordici anni di distanza dalla sua prima apparizione sugli scaffali delle librerie francesi giunge finalmente in Italia una raccolta di racconti di cristallino splendore e di rara organicità, nonostante le vicende narrate in realtà siano molto diverse fra loro dal punto di vista spaziale, temporale e strutturale, che rivela di fronte agli occhi del lettore le caleidoscopiche possibilità della squillante e stentorea voce letteraria, dalla profonda matrice orale e popolare, da racconto attorno al fuoco che si fa testimonianza e trasmissione di tradizioni, di Suzanne Dracius, colorata come i paesaggi caraibici che racconta. E attraverso la cui descrizione passano ritratti straordinari, per lo più femminili, donne che, messe dalla vita dinnanzi a una sfida, sanno smarcarsi dalle convenzioni e affermare il proprio diritto a esistere. Da leggere.