di Gabriele Ottaviani
Sono stato un frutto
oscillante da un ramo più alto di un acero
e quell’immagine, dicevano, aveva il potere di nutrirli.
Mente glocale, Gianni Piu, Città del sole. La glocalizzazione in realtà nasce in Giappone con un altro nome, poi passando anche attraverso Zygmunt Bauman è diventata un concetto di uso abbastanza comune per mezzo del quale le istanze della globalizzazione, che è forse ormai la vera e propria ossatura portante della nostra contemporaneità, sono messe in relazione con le realtà locali. Si verifica quindi una interazione tra più livelli tematici e gnoseologici, una commistione di generi e linguaggi: che è quello che avviene, mutatis mutandis, a livello sia contenutistico che formale nella bella raccolta di vari e multiformi componimenti (trenta) di Gianni Piu, la cui esperienza politica ed esistenziale è trasferita con nitore scintillante all’interno della cornice dei versi, i quali, classici e insieme modernissimi, inducono alla riflessione sulle storture del mondo e per antifrasi sulla sua incomparabile beltà.